Brescia-Perugia: come arrivano ai playoff le squadre

A 5 minuti dalla fine della regular season il Perugia di Massimo Alvini era praticamente fuori dai giochi per i playoff e stava per accingersi a ufficiosamente a chiudere un’ottima stagione.

Il gol di Ferrarini allo scadere della partita contro il Monza ha riacceso il fuoco del Renato Curi e ha permesso a calciatori e tifosi di unirsi in un abbraccio metaforico a fine partita, oltre che in festeggiamenti animati che palesavano la gioia ma soprattutto la sorpresa di chi all’inizio della stagione avrebbe accolto con un enorme sorriso l’obiettivo ottavo posto da neopromossa.

Il Brescia, per qualità del collettivo, storia e investimenti stagionali aveva mirato alla promozione, anche diretta, già dai nastri di partenza. Alcune flessioni nell’arco di un campionato complesso per tutte le squadre, hanno allontanato i primi due posti, ma la banda di Moreo, Palacio e Tramoni resta una delle squadre più temibili dei playoff della Serie BKT 2021 – 2022.

Più vicine di quanto possa sembrare

Non ci si è sicuramente annoiati guardando i rispettivi cammini in campionato di Brescia e Perugia in queste trentotto giornate di Serie BKT.

Partiti da situazioni differenti (neopromosso il Grifo, reduci dai playoff le Rondinelle), entrambi i sodalizi hanno comunque condiviso la necessità di adattarsi ai cambiamenti impartiti dall’alto: nuovi allenatori, organici rinnovati, chimica da trovare. Un allineamento che il Brescia ha mostrato con qualche pausa nel corso dell’annata, ma i passaggi a vuoto non hanno comunque ridimensionato lo status della Leonessa che dalla prima all’ultima partita è sempre stata tra le prime otto (pur dovendo far fronte all’esonero di Filippo Inzaghi e al ritorno di Eugenio Corini, dinamica che non ha fatto perdere la vista sull’obiettivo al gruppo). In casa Perugia ha dominato l’equilibrio per tutta la stagione anche grazia al faro Massimiliano Alvini.

Allenatore che minuto dopo minuto, incontro dopo incontro, ha alzato l’asticella delle aspettative prima internamente poi all’esterno con un’attenzione mediatica che meritatamente aumentava e che, al triplice fischio dell’ultimo minuto dell’eccitante sfida contro il Monza, ha generato la consapevolezza che l’opportunità di partecipare ai playoff fosse più che meritata.

Individualità contro coralità, pericolosità offensiva contro compattezza

Le premesse con le quali Brescia e Perugia scenderanno in campo saranno differenti e rispecchieranno quanto già mostrato nel corso della regular season. I padroni di casa faranno leva sulla profondità e la qualità tecnica della rosa, composta da giocatori capaci di coniugare qualità, esperienza e duttilità, elementi che hanno permesso a Inzaghi di variare sistema di gioco e insufflare imprevedibilità alla manovra, mentre Corini ha cercato di dare maggiore stabilità e continuità nelle scelte, concentrandosi sul 4-3-1-2 che ne contraddistingue il credo.

Il Perugia punterà sui principi di gioco levigati in questa stagione. La soluzione in più edificata da Alvini e assimilata dai calciatori sta sicuramente nell’intensità atletica e nella solidità difensiva che permette di essere sempre in partita anche nelle situazioni più complicate, per poi adottare un certo pragmatismo in fase offensiva.

Tanto i lombardi quanto gli umbri hanno dimostrato di saper coinvolgere un cospicuo numero di effettivi in termini di incisività sotto-porta, non a caso hanno mandato in gol lo stesso numero di calciatori differenti (16).

Tra le due squadre, quella maggiormente votata ad attaccare fin da subito è il Brescia, che con 55 gol fatti e 35 subiti, oltre a una maggiore percentuale media di possesso palla, ha un indice di pericolosità apparentemente superiore a quello del Perugia che, complici le 40 “esultanze” e i 32 gol subiti, pare essere decisamente più propenso e portato ad abbassare i ritmi in alcuni momenti delle partite, per poter poi cercare la zampata con ripartenze precise. Un tipo di gestione delle partite che tiene sempre alta la tensione e che in alcuni casi, come nelle partite casalinghe, ha portato il club al tredicesimo posto in termini di rendimento per punti raccolti tra le mura amiche, mentre in trasferta i punti raccolti sono stati decisamente maggiori, dato che solo Ascoli e (coincidenza) il Brescia hanno fatto meglio in trasferta.

Detto ciò, i numeri aiutano, ma non esauriscono la spiegazione. Il Perugia giocherà per guadagnare l’inerzia della partita, pur non avendo nelle corde la capacità di scuoterla in termini di gol. Tanto talento da una parte, una proposta ben definita dall’altra: il ring, dunque, potrà generare tanto pathos.

Gli uomini chiave di Brescia – Perugia

Stefano Moreo ha ottenuto la palma di capocannoniere dei suoi con nove gol a referto tenendo fede al numero indossato sulla maglia.

Parliamo di un calciatore che ha la struttura della prima punta ma le conoscenze per poter agire da regista offensivo, potendo così ulteriormente aumentare le possibilità in avanti a disposizione dei suoi. Matteo Tramoni (7 gol) è il pendolo delle Rondinelle, data la sua capacità di saper svariare ed elargire giocate di qualità sulla trequarti. Mehdi Léris è senza ombra di dubbio uno degli elementi più complicati da codificare in termini di ruolo per la completezza del suo bagaglio tattico, è un altro profilo incisivo, così come la concretizzazione dell’esperienza, ovvero Rodrigo Palacio, che ha contribuito con 6 gol ad aiutare i suoi. La visione di gioco di Tom van de Looi dovrà guidare la manovra, mentre capitan Dimitri Bisoli dovrà scompaginare l’architettura difensiva avversaria con gli inserimenti che ne hanno caratterizzato l’annata.

 

Sul fronte Perugia sarà fondamentale per Manuel De Luca dimostrare di aver ritrovato confidenza con il gol, dato che il capocannoniere della squadra (10 reti) è a secco dallo scorso 1° marzo, quando esultò proprio contro il Brescia. Marco Olivieri è stato rigenerato da Alvini e, con cinque marcature dal suo arrivo nella sessione invernale di calciomercato, è un’ulteriore arma per trafiggere gli avversari. Il dinamismo di Christian Kouan potrà complicare la vita alla mediana dei biancazzurri, mentre il cervello di ogni sviluppo sarà, come sempre, Salvatore Burrai (ben 8 assist per lui).

Brescia e Perugia hanno percorso 38 gradini per trovarsi a giocare questa sfida, ora mancano gli ultimi scalini per una sfida secca che non ammette repliche ed errori decisivi: nessuna delle due vorrà arrestare il proprio viaggio.

 

 

Nella foto LaPresse un estratto di Brescia e Perugia a confronto

Fonte: LEGA BTK – legab.it

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