Dal ‘Tata’ pararigori a Maldini jr e le lacrime di Castillejo: l”altro’ scudetto del Milan

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La vetrina se la sono presa i soliti noti. Funziona così da sempre. Nel caso del Milan, però, c’è un allenatore che lungo la stagione ha spesso – molto spesso – sottolineato come la squadra abbia superato se stessa più volte anche grazie a chi nella maggior parte dei casi resta dietro le quinte. Quei giocatori che partono quasi sempre come riservisti. Quelli che però riescono a mettersi in mostra magari nei finali di partita. O semplicemente quelli che hanno risposto presente con professionalità e buona resa nei momenti di emergenza. Perché una cosa è chiara: il Milan non ha vinto lo scudetto grazie alle sue stelle, ma all’intera rosa. Andiamo per ordine di ruolo e partiamo quindi da Tatarusanu. Sei presenze in campionato (più tre in Champions) quando Maignan si era operato per la lesione al legamento del polso sinistro. Il punto più alto? No, altissimo e decisivo: il rigore parato a Lautaro nel derby di andata, cosa che aveva permesso al Milan di pareggiare il…

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