Liberto D’Amico ed i ragazzi: un legame emotivo oltre che sportivo

Poco prima della semifinale degli allievi regionali, il dirigente ufficiale del settore giovanile del Manfredonia calcio, Liberto D’Amico, anche per conto del presidente Iraldo Collicelli, rilascia volentieri delle dichiarazioni riguardo tutto il progetto e in particolar modo su ciò che conta di più, i ragazzi: “Per iniziare, credo sia veramente doveroso ringraziare il presidente, poiché ha reso possibile tutto ciò. Spesso ne faccio le vedi, essendo impegnato per altre questioni, ma è sempre presente e ci tiene ad essere al corrente di tutto. I ragazzi sono motivati e se prima si temeva maggiormente l’avversario, ora sappiamo che possiamo andare a Bitritto (in occasione della gara contro il Nick Bari) e portare a casa un buon risultato. Da Ruvo (contro il Corato) siamo tornati vittoriosi, poiché ci bastava anche il pareggio e dopo quel momento, proprio uno degli allievi che aveva bisogno di essere di più sostenuto, il piccolo centrocampista Gaetano Prencipe, mi ha mostrato grande sicurezza per la prossima gara e questa è una bella soddisfazione. Peccato per l’assenza del portiere Papirri e del difensore Murgo, causa decisioni disciplinari, ma sono sicuro che i mister Gagliardi e Fiananese sapranno gestire al meglio la situazione. Siamo carichi”.

Come già annunciato, seppur la grande coesione del gruppo e l’impeccabile attenzione da parte della società nei confronti dei ragazzi, non si è mai sicuri al 100% di poter raggiungere i propri obiettivi, poiché non tutto dipende da sé stessi, ma una vera squadra è composta da personalità diverse, è assodato. A tal proposito, il dirigente spiega: “Vedere i ragazzi correre da me dopo una rete, non ha prezzo. Angelo Coccia, che è uno dei più scapestrati (ride, ndr) è allo stesso tempo il più dolce e spesso mi abbraccia dopo aver segnato. Spesso li rimprovero, ad alcuni come lo stesso Coccia (attaccante), Lorenzo Murgo (centrocampista) e Giuseppe Palumbo (centrocampista) un po’ di più (ride, ndr), essendo più vivaci, ma sanno che praticamente per me sono come figli, tra l’altro confido molto nelle loro capacità sportive e auguro a tutti di crescere di più. Ammiro tantissimo la grande maturità di Giorgio Bambacaro, centrocampista, Giorgio Corvino (difensore), Carlo Bordo (attaccante) e Domenico Rignanese (attaccante ma anche ala, se no si offende, ndr), spesso sanno supportare il gruppo in maniera autonoma, facendo anche sbloccare ragazzi un po’ più timidi, come Francesco Rinaldi (centrocampista). Non cito il resto dei cadetti per una questione di tempo, ma per me ognuno di loro vale tanto e conoscono il mio pensiero su di essi. Se hanno bisogno di me, sanno dove trovarmi. Per me sono tanti <Giuseppe>”.

Giuseppe, il giovane difensore dell’ex Juniores, recluta della prima squadra e figlio del dirigente è già noto alla stampa, infatti a dicembre si espresse riguardo la sua carriera. Il padre spiega anche quest’aspetto:”Non mi sono mai intromesso nelle sue scelte personali e tantomeno in quelle prese dai vari mister susseguiti, anche se in alcune situazioni avrei ritenuto giusto che entrasse in campo, ma lo stesso pensiero l’ho avuto per altri giovani della Juniores, come Giuseppe Guerra e Michele Mastrogiacomo, con i quali ho un rapporto speciale essendo anche molto amici di mio figlio. Detto ciò, gli allievi mi ricordano i momenti in cui spronavo mio figlio, però a dirla tutta ascoltano di più loro i miei consigli (ride, ndr). Ho apprezzato l’aiuto offerto da Collicelli affinché la Salvemini cedesse mio figlio al Donia, ma è stata  una decisione presa da lui. Sa che lo appoggerò sempre e sarò per sempre la sua spalla, ama il calcio come suo padre e ciò ci unisce più di ogni altra cosa”.

Essendo padre di un calciatore, non può non comprendere le preoccupazioni degli altri genitori, per questo D’Amico dichiara: “Sia le mamme che i papà sanno il ruolo che svolgo e che, siccome in campo loro non posso presenziare ma solo sugli spalti, o comunque durante gli allenamenti non si può sempre essergli accanto, ci sono io ad occuparmi di loro. Abbiamo attraversato periodo difficili, tra pandemie e le doppie trasferte a causa della negata agibilità del Miramare, ma sia i ragazzi che i genitori hanno saputo tener duro in maniera esaustiva e anch’io, sacrificando l il mio tempo alcune volte, ma non mi pento di nulla e mi ringraziano sempre”.

Anche la Juniores del mister Gigi Renis e Cristian Pastore ha dato i suoi frutti, benché il campionato sia finito da più di un mese, i ragazzi hanno collezionato un terzo posto di tutto rispetto, a Cerignola. “Tutti gli allenatori sia degli Allievi che della Juniores che di tutto il Settore Giovanile, compresa la Scuola Calcio, hanno fatto un ottimo lavoro e per questo vanno ringraziati”.

Ora, però, è bene concentrarsi sulla sfida di domenica contro il Nick Bari, a Bitritto, sperando che i ragazzi di Gagliardi e Fiananese escano cantando il famoso coro “Noi siamo sipontini”, rigorosamente in dialetto e ciò si può tradurre in due  sole parole: vittoria biancoceleste.

Michela Rinaldi

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