L’icona rossoblù si racconta dal suo regno, un locale in riva al mare che si è fatto da solo: “Rispetto alla Premier, la Serie A pare una rimpatriata fra vecchie glorie. Con Nicola in panchina ci saremmo salvati. La B? Con i calciatori di adesso…”
Con l’abbronzatura di chi frequenta la spiaggia già da diverse settimane e la serenità che caratterizza chi ha ormai messo le radici in un paesino sul lungomare, Tomas Skuhravy, idolo della tifoseria del Genoa anche a 30 anni di distanza dalle sue imprese, si racconta a cuore aperto parlando di tutto. Dalla coppa Uefa con i rossoblù di Bagnoli all’impresa di Anfield, dallo spareggio di Firenze tra Genoa e Padova che costò la retrocessione in B al Grifone (e la vita a tre tifosi genoani, morti di infarto) fino a… oggi. Si divide tra uno stabilimento balneare a Celle Ligure (dove fa tutto, dal bagnino alla rimessa sdraio), un locale in paese tirato su con le sue mani e la figlia artista.