Nella sua prima intervista il neo proprietario rossonero svela il colloquio: “Per me era molto importante conquistare Paolo. Un marchio come il Milan dovrebbe avere un impianto indicativo del suo potenziale globale”
L’approccio è stato soft, ma le idee – a leggere le parole del neopatron del Milan al Financial Times – sono chiare. Sbarco in punta di piedi e poi le redini operative ben salde. Prima i festeggiamenti in piazza, in mezzo ai tifosi, per celebrare lo scudetto. Poi i giorni caldi che hanno portato all’annuncio formale del passaggio di consegne con Elliott. Quindi la visita a Casa Milan, l’incontro con la dirigenza, il saluto con l’a.d. della Lega, De Siervo, e infine il rientro a New York. In attesa di tornare a Milano. I primi dieci giorni di Gerry Cardinale alla guida del Diavolo sono filati via quasi in sordina, se escludiamo il giorno dell’annuncio ufficiale. Una strategia comunicativa che ben si sposa al concetto di continuità aziendale, dal momento che…