Marco Modolo, al di là della categoria

Sono passati poco più di 3 anni dal 9 giugno 2019, data in cui il Venezia perdeva ai calci di rigore i playout contro la Salernitana e sembrava condannato senza appello al ritorno in Serie C.

Pur non indossando la fascia di capitano, tra i più affranti figurava il difensore centrale Marco Modolo, che da arancioneroverde DOC avvertiva particolarmente il peso di una retrocessione che sanciva il ridimensionamento del progetto di Joe Tacopina da lui sposato sin dal giorno 0.

Il difensore centrale nato a San Donà di Piave, comune facente parte dell’area metropolitana della Serenissima, non avrebbe mai immaginato che quella brutta pagina sportiva sarebbe stata cancellata da un ripescaggio e che appena due anni dopo avrebbe festeggiato la promozione in Serie A coi gradi del capitano. Dopo un’esperienza nel massimo campionato decisamente formativa, Modolo è pronto a guidare una ciurma ben assortita di giovani e di stranieri in Serie BKT con l’esperienza dei 33 anni e la leadership di chi in Laguna ha disputato tutte le categorie a partire dalla Serie D accingendosi a vivere l’ottava stagione in quella che è causa sua.

Rispetto a quando nel 2015 decise di compiere una scelta di cuore salutando Parma e confrontandosi col calcio dilettantistico a Venezia, sono cambiate tantissime cose, tutte o quasi in meglio. Dall’esordio assoluto coi colori arancioneroverdi del 29 settembre contro il San Paolo, a oggi è cambiata innanzitutto la proprietà, ma anche e soprattutto la percezione che si ha di questo sport in una delle città più affascinanti e iconiche del nostro pianeta.

L’attenzione all’innovazione introdotta prima e fortificata dall’attuale presidente Duncan Niederauer ha contribuito alla riconoscibilità del brand sul suolo nazionale e internazionale.

La scalata però è stata tutt’altro che semplice ed è stata costruita da diversi artefici: l’unico presente dal primo momento alla data attuale è proprio Marco Modolo. Il difensore era presente quando è stato vinto il Girone C di Serie D sotto la guida di Giancarlo Favarin;

è stato protagonista del biennio trionfale targato mister Filippo Inzaghi e Giorgio Perinetti e dopo la caduta di Salerno si è goduto la rinascita fondata sulle basi poste da Alessio Dionisi e concretizzata da Paolo Zanetti il 27 maggio 2021 contro il Cittadella in uno stadio “Luigi Penzo” deserto a causa delle limitazioni dovute al Covid, che non hanno però potuto attenuare l’entusiasmo per l’inattesa promozione raggiunta tramite i playoff.

Accompagnare un club in quattro categorie diverse garantendo stabilità a un ambiente caratterizzato da mutazioni profonde, non è impresa per tutti.

Nella prossima stagione, costellata dal sentimento generale della ripartenza, la figura del Propheta in patria sarà fondamentale. La proprietà è chiamata a rinforzare l’organico secondo le esigenze proprie e del nuovo mister Ivan Javorcic, ma assorbire la seconda rivoluzione in due anni non è del tutto semplice o scontato. Un collante come Marco Modolo in un meltinpot come il Venezia è una certezza per la riuscita dell’intero progetto tecnico ed empatico con la tifoseria.

Fonte: LEGA BTK – legab.it

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