Kjaer a Sportweek: “Io, il Milan, Ibra, Eriksen, lo scudetto, l’infortunio”

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Il difensore danese si confessa a Sportweek: barba e capelli lunghi “perché mi sentivo come quelli che vivono da soli. Kalulu non è un rivale ma un compagno, però al derby voglio esserci. Io e Ibra? Come botte siamo pari…”

Puntuale, codino d’ordinanza, alto e imperioso come solo un vichingo potrebbe essere (e perdonate la banalità), Simon Kjaer si presenta sferrando un colpo basso: “Non mi piace parlare di me”. “E comunque non ho molto da raccontare: sono sempre stato una persona riservata, normale. Mi piace il mio lavoro e stare a casa con mia moglie e i miei figli. Porto i bambini a scuola, vado a Milanello e ci rimango finché non è ora di andare a riprenderli. Un giorno dovrò pensare a un altro mestiere, ma oggi non faccio molto altro. Non credo di essere così interessante”. A questo punto, cosa fai? Prendi e togli il disturbo? Non si può.

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