Il momento no del serbo, come tutta la squadra: segna una rete ogni 531 minuti. Col Monza un solo tiro in porta e uno fuori
Il giorno in cui Dusan Vlahovic si presentò al calcio italiano c’era il Monza dall’altra parte della barricata e lui, giovane 19enne a cui Vincenzo Montella concesse appena 16 minuti nel terzo turno di Coppa Italia, li utilizzò per fare una doppietta e servire a Federico Chiesa — che poi avrebbe ritrovato alla Juventus — l’assist per il 3-1. Furono i suoi primi gol in mezzo ai grandi, preludio di una stagione che chiuse con 8 centri, fu una di quelle serate che non si dimenticano. Stavolta il Monza non gli ha portato altrettanta fortuna, perché DV9 è rimasto impantanato come tutta la Juventus nella melma che ultimamente limita pesantemente la libertà di pensiero e di movimento. Vlahovic era un rapace dell’area di rigore, famelico e insaziabile, adesso sembra un uccellino spaurito…