Canosa-Manfredonia 0-0, un pareggio vincente

I biancazzurri passano gli ottavi grazie allo 0-0 contro i canosini, avendo vinto la gara d’andata.

Leonardo Pignataro, difensore centrale tranese del Canosa, espone le sue conclusione con risolutezza e loquacità: “Dopo l’ultima gara di campionato contro il Foggia Incedit, abbiamo preparato questa sfida di coppa in pochissimo tempo. Non dimentichiamo il problema al flessore avvertito da Partipilo che lo ha costretto a non giocare contro i sipontini. Lui è un perno fondamentale della nostra rosa. La partita si è palesata abbastanza equilibrata, non ci hanno pressato però ci hanno fatto correre. È mancata quella cinicità che ci avrebbe portato all’obiettivo, però a nostra discolpa posso asserire che le occasioni da parte della nostra squadra non sono mancate. Ha un po’ pesato il risultato dell’andata, dovo abbiamo perso 2-1. Ci impegneremo molto per il resto del campionato. Oggi ho notato un imponente fisicità, conosco personalmente Biason poiché l’ho incontrato l’anno scorso al Bitonto (il giovane difensore tranese era tesserato per il settore giovanile) e sa dosare bene la sua prestanza. Per chi non lo sapesse, all’inizio della stagione abbiamo subito un cambio nell’area tecnica e l’attuale mister punta molto ad alzare l’asticella, abbiamo anche perfezione la tecnica di controllo per quanto riguarda il battito cardiaco, così da poter avere un quadro completo delle nostre capacità. Qualcosa è cambiato per il mio ruolo? Indubbiamente, dell’attuale allenatore (difesa a 4) mi ha permesso di avere un supporto nel contrastare gli avversari ed è producente. Anche il grande rapporto stretto con lui ci aiuta ad affrontare i minuti di gioco al meglio. Olivieri appariva comunque soddisfatto del nostro operato, già sapeva che ci sarebbero potute essere difficoltà e ha apprezzato l’impegno, non ci siano abbattuti dinnanzi a loro. Sulle aspettative future non mi esprimo sono molto scaramantico (ride, ndr) però non disdegneremmo mica i play-off!. Spero di aver contributo abbastanza nel contenere i loro attacchi, sia laterali che all’interno dell’area e nessuno, compreso me, ha grossi rimpianti”. Leonardo Pignataro è nipote di una esemplare vedetta calcistica pugliese del passato (classe ‘44), suo omonimo e collega di reparto. A proposito di ciò, spiega l’affetto che nutre nei suoi confronti e la grande influenza positiva che suo nonno ha avuto per lui, lo segue sempre e gli dà consigli mirati. 

Anche il portiere senegalese Amadou Fall dice la sua con aria abbastanza sicura: “In realtà ci ho creduto molto, ho sperato fino all’ultimo che arrivasse il gol, però le cose sono andate diversamente. In una squadra in cui ci si sente a casa, anche una sconfitta può essere uno spunto per migliorare e sia io che i miei compagni puntiamo alla massima crescita personale. Anche il Bisceglie ci ha dato filo da torcere, per questo non mi lascio intimorire da un team così organizzato. Personalmente, auspico di raggiungere i play-off e se ci crediamo fino in fondo ci riusciremo. Appresa la notizia dell’addio di Zinfollino, un po’ mi ero allarmato poiché si era formata una forte sintonia anche di idee, però mi sono sentito sollevato quando ho capito che le mie preoccupazioni erano del tutto infondate considerata il valore di Olivieri. Anche con lui mi sento a mio agio. Gli sono grato per la fiducia mostratomi dall’inizio. Non so per quale ragione, ma riesco a godermi tutte le gare senza sentirmi caricato dal mio ruolo o dalla caratura rivale. In campo sono tranquillo e difficilmente mi agito, è una buona cosa (ride, ndr). Ritengo qui di poter crescere calcisticamente in maniera completa, con il mio compagno portiere Giuseppe Magistro c’è collaborazione e anche durante gli allenamenti ridiamo un sacco. Il preparatore Massimo, però, ci fa lavorare sodo, dopo la stanchezza si notano i risultati e per questo lo ringrazio. 

Per il Manfredonia si esprime il difensore barese Fabio Magaletti (2004), apparendo diretto: ”Stiamo facendo un percorso importante, con una squadra ben organizzata su tutti punti di vista. Mi sento di gran lunga motivato, poiché l’ambiente è abbastanza favorevole per noi tesserati. Per la mia posizione tengo molto a precisare la mia predilezione per la difesa a quattro, in quanto mi sento maggiormente bilanciato e il mister tiene conto delle qualità di ognuno. Purtroppo da settembre ho un po’ di fastidi fisici che non mi hanno permesso di gareggiare, però non vedo l’ora di ritornaree in campo. I canosini hanno mostrato le unghie e i denti e noi abbiamo protetto il risultato fino all’ultimo secondo. La Coppa è uno dei nostri obiettivi. Dopo la gara con il Corato, però l’amarezza della sconfitta non ci ha abbattuti e infatti abbiamo ripreso in mano la situazione vincendo contro il Mola. Un vero ringraziamento va ai tifosi sipontini, il nostro dodicesimo uomo in campo. Seppur non mancano i chilometri da fare per vedere la propria squadra anche quando giochiamo in casa non ci fanno mai mancare il loro calore. Non temiamo nessuno, rispettiamo ogni avversario per le proprie qualità ma siamo consapevoli delle nostre forze. Noto che questo progetto conta molto ad esaltare la figura degli Under con l’ausilio delle vedette e al Manfredonia non mancano di certo. Anche se non ho avuto ancora modo di entrare in sul suolo di gioco, mi definisco un braccetto <altruista>, se un mio compagno è al di sotto col fiato ma c’è bisogno del suo intervento, cerco di raggiungere l’avversario al posto suo. Ora possiamo solo augurarci che il nostro tragitto con successo e che al più presto si torni al Miramare. Chissà se la mia prima presenza sarà proprio al Miramare… (ride, ndr)”. 

Anche l’attaccante marocchino Achik Aymen (2003) non si sottrae ai microfoni e dice con fermezza poche parole: “Questo campionato è senz’altro duro anche per noi. Essere primi in classifica non vuol dire sottovalutare gli avversari o sudare di meno, semmai il contrario. Quella contro il Mola è stata la “vittoria riparatrice”, c’era un po’ di rammarico per la Caporetto contro i Coratini e così abbiamo riacquistato fiducia. Anche questa sfida di Coppa c’è stata di grande aiuto, l’allenatore ci ha visto lungo ad organizzare un insolito modulo a specchio, con una difesa a 5 per tenere sottocchio le mezzeali. Sono predisposto a giocare sulla fascia, dove riesco a trovare il mio inserimento per il goal, anche se ovviamente ovunque segni è positivo (ride, ndr). Obiettivo? Non sono io a parlare gli obiettivi bensì la classifica, credo sia evidente. In questo ambiente ho tutte le carte in regola per fare un’ottima esperienza, per ora manca solo il ritorno al Miramare. La mia famiglia abita vicino Crotone, mi sento sempre e sono felici del momento che sto vivendo. Dedico a loro ogni cosa. La nostra rosa presenta elementi completi e il maggior punto di forza è la presenza di 22 titolari. Contro il Polimnia, non abbasseremo la guardia e vedremo cosa succederà domenica.

Michela Rinaldi

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