Fidelis Andria, Doudou: “Sogno la A ma ora penso solo alla salvezza”


Sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno il tecnico della Fidelis Andria, Doudou Diaw, torna sulla prima vittoria ottenuta alla guida dei federiciani: “Situazione piacevole perché era una vittoria che ci serviva. L’ho vissuta sugli spalti perché ero squalificato ed è stata una grande sofferenza. Avrei preferito essere giù in campo con i ragazzi. Io il primo allenatore africano tra i professionisti? Nessun peso, è una cosa emozionante che ho sempre desiderato. Senza sapere di questo primato, perché non do molta importanza alle statistiche, quindi resto sempre sereno. Sono nel limbo del calcio professionistico. La strada è lunga e mi auguro di avere l’opportunità di andare fino in fondo. Il mio sogno è allenare in Serie A, ma adesso ho solo un pensiero, quello di salvare l’Andria. La mia mission è questa, per le ambizioni personali c’è tempo. Papagni alla Primavera? Mi  ha chiamato e abbiamo parlato, è stato molto carino. Io ho sempre pensato che nella vita “male non fare, paura non avere”. Sono tranquillo e sereno e ringrazio chi ha creduto in me, in primis il dirigente Fabio Sperduti. Una squadra deve sempre giocare a calcio, perché quando non si gioca bene non si sa dove aggrapparsi per risolvere i problemi. Bisogna essere furbi, perché ci sono dei momenti in cui c’è bisogno di punti e si bada al sodo. Ma un’identità la devi avere. Ho lavorato sulla fase difensiva nelle prime due settimane, perché per costruire un palazzo ci vogliono delle fondamenta forti. Quindi volevo subito portare le mie idee cominciando dalla fase difensiva. Vengo dal settore giovanile, dove tutti hanno il diritto di giocare. Non posso valutare un giocatore se non lo metto in campo. E questo l’ho detto ai ragazzi Dove bisogna migliorare? Nei dettagli. Anche contro il Monterosi, due disattenzioni ci potevano costare care per la vittoria. Quindi serve anche più attenzione. Secondo me mancano tre pedine, e l’ho comunicato alla società. Non dico i ruoli, perché non sarebbe rispettoso per i ragazzi che ho al momento in rosa e che stanno dando l’anima. Ogni partita sarà una guerra. Finora la squadra non ha mai demeritato e darà battaglia anche contro i campani. Per chi tifo ai Mondiali? Senegal, la mia nazione. Anche se le squadre africane non sono ancora pronte per vincere i mondiali. A parte il cuore, penso che le più attrezzate siano Brasile e Argentina e la solita sorpresa”.

Fonte:TuttoC.com

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