Calcio, incubo tasse e rateizzazioni: distanza tra Lega Serie A e Governo

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Si avvicina la scadenza. L’emendamento “Lotito” non piace. Si discute pure sullo “scudo” penale. In ballo ci sono i 480 milioni di versamenti sospesi. Non c’è accordo ma si tratta a oltranza

Ellisabetta Esposito – Valerio Piccioni

Il mezzo miliardo di tasse rinviate da pagare è ancora l’incubo del calcio professionistico. La scadenza del 22 dicembre si avvicina e il tira e molla sulle modalità della rateizzazione, probabilmente la strada che sceglierà la maggioranza dei club, è ancora in corso. Da una parte la Lega di Serie A che chiede versamenti spalmati senza interessi e sanzioni, dall’altra il governo guidato da Giorgia Meloni che dice no, o meglio precisa: il calcio e tutto lo sport vanno trattati come tutti gli altri ambiti della vita del Paese. Tradotto: al momento attuale la prospettiva più probabile è che i club debbano pagare sui vari fronti fiscali e previdenziali il tre per cento di multa per accedere al meccanismo delle rate in 5 anni.

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