La tanto attesa finale di Coppa Italia si è conclusa al Dimitri di Manduria ed ha visto i manfredoniani conquistare la Coppa Italia di Eccellenza Pugliese per la prima volta. Infiniti festeggiamenti da parte dei tifosi e della squadra che si sono prolungati per tutta la sera.
Un po’ amareggiato per la sconfitta ma non abbattuto, il capitano e mediano tarantino del Manduria Antonio D’Arcante risponde alle domande: “Una sfida così combattuta è degna di questo campionato d’Eccellenza e nonostante la sconfitta mi sento di dire che è stata una bella finale, piena di sportività e sana competizione. Abbiamo fatto i complimenti agli avversari e io personalmente ho anche incontrato vecchi compagni di squadra come Morra e Turitto.
Rispetto alla gara di andata, in questa partita eravamo più uniti e abbiamo saputo contener maggiormente i loro attacchi e pressing, tanto che il gol di vantaggio è arrivato anche se non sufficiente a ribaltare la situazione. Durante la settimana abbiamo lavorato sugli errori commessi in casa loro e non ci rimproveriamo di nulla. Anche il mister è orgoglioso di noi, ci ha espresso la sua fiducia e saremo i primi a non tradirla.
Il nostro gruppo è composto da ottimi giocatori e menti costruttive, non dobbiamo cambiare modo di esprimerci in campo ma migliorare in alcune circostanze, ad esempio nelle occasioni sotto porta. Il freddo ed il vento iniziale ha influenzato un po’ la prestazione fisica, ovviamente in maniera equa per le due gareggianti, però non possiamo appoggiarci alle condizioni climatiche per giustificarci, doveva andare così. Ringrazio i nostri tifosi per l’affetto che ci dimostrano e vicinanza, sono sicuro che avremo da dire la nostra durante i play-off, la nostra meta da raggiungere. Per adesso aspettiamo il Gallipoli e speriamo di riscattarci”.
Per i vincitori non si sottrae il giovane centrocampista molfettese Flavio Cirillo, orgoglioso della vittoria in coppa dedicata alla sua famiglia: ”Innanzitutto siamo contentissimi per questa vittoria, ce la siamo meritata dopo tanti sacrifici. Abbiamo festeggiato in campo, sul pullman ed anche tornati a casa. E’ un piccolo traguardo che dev’essere doverosamente accompagnato dal più grande e sappiamo tutti qual è (la promozione in Serie D, ndr). La gara ha presentato le sue difficoltà, non eravamo a casa nostra, ma a parte ciò era evidente la loro voglia di riprendere in mano la situazione data la nostra prestazione ad Apricena.
La loro rete è stata frutto di un pressing poco deciso da parte nostra, però non ci sono stati grossi rischi nel conservare intatto il vantaggio. Il nostro gruppo è ben collaudato, non avremmo mai vinto una coppa se non ci fosse coesione. Anche durante la settimana abbiamo a lungo ragionato, con il mister, su come agire in campo per portarla a casa, credo abbia funzionato (ride, ndr). Cosa mi sento di dire? La lotta non è finita, il campionato altrettanto, per questo non dobbiamo dimenticare che i molfettesi ci affronteranno a muso duro domenica.
A causa di alcuni fastidi fisici non posso garantire la mia completa disponibilità, però ringrazio il mister per darmi comunque la possibilità e credo che, nel complesso, io riesca comunque a dare il mio contributo durante i minuti di gioco soprattutto nei contrasto. Ciò che conta sono i risultati ed ora iniziano ad emergere…”