Pioli, i rimedi per il Milan in vista del Tottenham. L’analisi di Garlando

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In attesa del vero Leao, il tecnico rossonero ha apportato dei correttivi importanti alla squadra. E contro il Tottenham di Conte…

Come Federigo degli Alberighi (Decamerone), ridotto in povertà per amore, si rassegna a cucinare il suo falcone, così Stefano Pioli, al culmine della crisi, ha sacrificato il suo caro 4-2-3-1. Rinuncia non meno dolorosa, perché sul modulo ci ha lavorato 3 anni e lo ha reso nobile: campione d’Italia. E poi perché quel gioco aggressivo, coraggioso, dominante, era l’orgoglio di una squadra giovane che ha trovato sempre più autostima correndo in avanti, con o senza palla, anche ad Anfield contro il Liverpool. Ma ora che la squadra non corre più e che, dopo la sosta, si è clamorosamente impiantata (7 partite senza vittorie, 5 sconfitte), Pioli è stato costretto a cambiare. Era necessario inventarsi qualcosa per dare protezione a una difesa traumatizzata da 18 gol in 7 partite.

tre medicine

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Prima idea: creare densità a…

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