Milan, allarme attacco: senza Leao o Giroud si fatica

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Il resto della rosa, là davanti, non è pervenuto. Ibrahimovic, per esempio, è carico. È uno spettacolo sentirgli dire che “fino a tre settimane fa le sensazioni non erano positive, poi è successo qualcosa e ho fatto di più in tre settimane che negli ultimi otto mesi”. Conforta, invita all’ottimismo, lo stesso Pioli alla vigilia di Firenze l’ha descritto come un potenziale titolare, ma parliamo comunque di un giocatore di 41 anni rimasto fuori per nove mesi. Il minutaggio attuale è di circa mezzora e, oltre ai minuti, c’è da ritrovare dimestichezza con l’intensità di gara. Con la rapidità di esecuzione, che per un attaccante fa la differenza. Insomma, siamo tutti d’accordo che Zlatan è sempre il Mister Wolf del Milan, ma occorre ragionevolezza. Se Ibra sta cercando di lasciare un segno in quella che potrebbe (dovrebbe) essere la sua ultima stagione da giocatore, ci sono due compagni di reparto che – diciamo così trasmettono sensazioni differenti…

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