Milan, da Origi a Rebic: è la sconfitta delle seconde linee

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I due non segnano da mesi, ma non solo loro: male anche Pobega, De Ketelaere ha iniziato dalla panchina ancora una volta

Destini diversi, stessi volti. Delusi, dispiaciuti, corrucciati. Origi e Rebic escono dal campo a testa bassa, afferrano il giaccone, si siedono in panchina e ascoltano il rumore dello stadio con occhi pensierosi.

Fischi

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I 70mila di San Siro stanno fischiando da diversi secondi. Il belga è il primo a finire nel mirino. Il suo caso sta diventando un po’ come quello di Godot. Lo aspetti, ci speri, incroci le dita e poi resti deluso con le mani in mano, perché alla fine Origi non arriva mai. Non lascia il segno, non la butta dentro, non è protagonista. E quindi via, fuori tra i fischi dopo l’ennesima occasione sprecata, in un match dove Pioli ha voluto dare l’ennesima chance a chi gioca poco. “Fatemi vedere ciò che sapete fare”.Nessuno l’ha sfruttata.

Divock, così no

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Lo 0-0 di San Siro è il manifesto di come le seconde linee non…

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