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di Danilo Sandalo
Chissà cosa avranno da dire ora i tanti saccenti anti Baroni che da mesi vedono nel mister il capro espiatorio per i risultati negativi del Lecce negli ultimi due mesi.
Ieri il suo Lecce per poco non ha compiuto l’ impresa all’ Olimpico di Roma contro la Lazio dove, fino al 95′ minuto, era in vantaggio per 2-1 dopo una rimonta epica, ma soprattutto dopo essere passati in svantaggio e avendo fallito poco prima un calcio di rigore!
Insomma una gara nella quale il mister ed i suoi ragazzi hanno dimostrato ampiamente di che pasta sono fatti, riscattandosi ampiamente per l’ opaca prova offerta contro il Verona in casa la settimana scorsa, dove evidentemente, come dichiarato dallo stesso allenatore leccese, la pressione e la posta in palio erano talmente alti da provocare un’ oscuramento d’ identità a questi ragazzi.
A pochi secondi dalla fine i giallorossi erano se non del tutto salvi, ma quasi con più di un piede e mezzo piantato stabilmente nella massima serie, invece il fato ha voluto che ciò non accadesse, ma la prova di ieri fa morale e dimostra il valore e la tenuta della squadra che si è dimostrata viva e vogliosa di raggiungere un obiettivo non solo alla portata ma che ha tenuto in mano per tutto il corso della stagione.
PRIMO TEMPO – Il Lecce parte bene, con Colombo a guidare l’ attacco giallorosso supportato da Banda e capitan Strefezza, e al 23′ ottiene un calcio di rigore in seguito a un contrasto in area tra Hysaj e Blin: sul dischetto si presenta il solito Strefezza che però angola troppo e spedisce fuori alla destra di Provedel.
“Gol sbagliato, gol subito”, recita un antico proverbio calcistico, e così accade con Immobile che al 34′ minuto porta in vantaggio i suoi dopo una splendida azione del mago Luis Alberto.
La Lazio, galvanizzata dal gol del vantaggio, va vicina al raddoppio con Milinkovic-Savic al 43′ minuto, ma un super Falcone sbarra la strada al serbo.
Al secondo minuto di recupero del primo tempo però arriva l’ episodio che non ti aspetti con Oudin che sale in cattedra e dal limite dell’ area lascia partire un tiro sul quale Provedel non può nulla, pareggiando i conti e chiudendo in parità le ostilità della prima frazione di gioco.
SECONDO TEMPO – Nella ripresa il Lecce torna in campo ancora con l’ adrenalina scaturita dal gol realizzato allo scadere del primo tempo e, dopo un tentativo di Banda respinto dal portiere laziale, è ancora Oudin a regalarsi una magia siglando il gol del raddoppio dopo un assist di Strefezza, mandando in delirio tutti i tifosi salentini.
Un risultato clamoroso per i ragazzi di Baroni che tengono botta fino alle battute finali quando la Lazio spinge disperata alla ricerca del pareggio e colpisce prima un palo con Pedro al 93′ minuto e poi trova il gol rocambolesco con Milinkovic-Savic al quinto dei sei minuti di recupero concessi dall’ arbitro Maresca.
Termina 2-2 una partita che avrebbe potuto sancire la quasi salvezza per i giallorossi di mister Baroni e che invece rimanda tutto almeno alla prossima partita in casa contro lo Spezia che sarà decisiva per le sorti di una stagione che questi ragazzi hanno sempre onorato e che meritano di terminare nel modo migliore, raccogliendo i frutti di quanto hanno seminato.