Anche questa volta il giovane difensore coratino risponde alle domande con schiettezza e disponibilità: ”Non mi aspettavo una stagione così movimentata, però nulla ci ha distratto e i nostri obiettivi sono rimasti intatti. Manfredonia è una città che colpisce e sarà difficile dimenticare tutto ciò, nonostante abbiamo avuto pochi momenti per viverla da vicino.
Sono stato uno dei protagonisti? (ride prima di rispondere, ndr) non mi piace definirmi tale, però ne vado fiero poiché se si vocifera ciò riguardo me, vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro. Anche la mia crescita personale conferma i miei sacrifici, sento di essere maturato sia fisicamente che tecnicamente, ad esempio non ho più insicurezze nei contrasti e nel contatto fisico diretto.
In questo campo ci sono stato l’anno scorso quando giocavo con il Vieste, mi è sempre piaciuto e ora che i famigerati lavori che hanno tenuto i suoi cancelli sigillati per quasi un anno si possono considerare del tutto conclusi (l’intervista è stata fatta prima dell’ufficialità della riapertura), mi permetto di dire che è stupendo.
Mi dispiace che per questioni burocratiche ed amministrative gli appassionati non possano ancora assistere in loco almeno alle sedute d’allenamento (la struttura non è ancora considerata pienamente agibile a causa di circostanze legislative, solo i tesserati e gli addetti possono accedervi), però siamo sicuri che il loro affetto rimarrà identico. Non abbiamo mai nascosto il nostro disagio per tutta questa situazione, però nulla è riuscito ad abbatterci, la fame che ci contraddistingue ed il duro lavoro sono le nostre forze, non verranno mai meno.
Che tipo di difensore sono? Cerco di fare “il mio”, non voglio esagerare anche se in questi mesi ho imparato tanto, amo il vero gioco e il concetto di “palla a terra”, molto apprezzato da mister De Candia e di cui si parla tanto nei salotti televisivi sportivi, però sono disponibile a dare una mano ai compagni anche su altri aspetti. Varcare la metà campo avversaria non mi spaventa e se trovo il giusto inserimento riesco anche a segnare e la gara contro l’Unione Calcio Bisceglie ne è una testimone (Conticchio gonfiò la rete per due volte).
Senza dubbio, uno dei ricordi più belli che conserverò sarà la vittoria della Coppa Italia, l’abbiamo voluta a tutti costi. Affrontare il Corato o Bisceglie Calcio per noi sarabbe stato indifferente, vogliamo arrivare in finalissima e poter gridare “Serie D” con tutti i tifosi biancocelesti”.