di Danilo Sandalo
Non era mai accaduto che il Lecce, da quando milita in Serie A, avesse un inizio di campionato così entusiasmante ed in grado di far sognare i suoi tifosi ad occhi aperti.
Non era mai successo prima d’ora che la stampa nazionale e gli addetti ai lavori si soffermassero in maniera sempre più concreta sulle gesta di una squadra che, passo dopo passo, sta rendendo possibile l’impossibile, dimostrando umiltà e determinazione, elementi indispensabili per non sentirsi appagati.
La partita con il Genoa diventa così l’ultimo atto, in ordine temporale, di un percorso di crescita e, viste le caratteristiche di squadra, dirigenza e mister, possiamo pensare che questo possa continuare nel tempo a venire.
PRIMO TEMPO – Il Lecce si presenta al “Via del Mare” davanti a oltre 25000 spettatori in festa privo dell’ infortunato Banda e dello squalificato Baschirotto.
D’Aversa rispolvera capitan Strefezza che torna al suo posto dopo un periodo di “riposo” di cui ha usufruito probabilmente contro la sua volontà.
Salentini che partono a razzo e nella prima mezz’ora si dimostrano molto pericolosi con Strefezza, Almqvist e Krstovic senza però riuscire a trovare il guizzo vincente.
Genoa in evidente difficoltà nel sostenere gli attacchi giallorossi, aggravata dall’ espulsione al 36′ minuto di Martin che si becca il secondo giallo dopo un fallo sull’ indemoniato Almqvist.
La gara sembra potersi mettere in discesa per i salentini ma il primo tempo si conclude con il risultato di 0-0.
SECONDO TEMPO – Il Lecce torna in campo deciso a non lasciare nulla di intentato e provare così a portare in cassaforte i tre punti che in chiave salvezza risulterebbero importantissimi e che permetterebbero ai suoi tifosi di continuare a sognare ad occhi aperti.
Il Genoa pertanto si difende bene, cercando di contenere gli attacchi dei salentini, che nel frattempo si sono resi pericolosi con i soliti Almqvist e Krstovic.
D’Aversa a questo punto decide di sfoderare dal cilindro la pratica che meglio gli riesce: la sostituzione azzeccata.
Entrano Dorgu e Oudin per Gallo e Rafia ed il Lecce si ritrova a praticare una sorta di 4-2-4 che costringe il Genoa a rimanere nella propria metà campo cercando di arginare la spinta dei leccesi che a questo punto cercano insistentemente il gol della vittoria.
Entrano anche Piccoli e Sansone, ulteriore segnale di una motivazione che va oltre lo stato generale delle cose e che è la dimostrazione evidente che la voglia di vincere è altissima in casa Lecce.
La svolta non tarda ad arrivare quando Oudin, all’ 83′ minuto, lascia partire un bolide dalla distanza che fulmina Martinez e regala il meritato vantaggio ai salentini, mandando in delirio il “Via del Mare” e spingendo la squadra al secondo posto in classifica alle spalle dell’ Inter capolista.
Un risultato eccezionale quello raggiunto dalla compagine guidata dal presidente Saverio Sticchi Damiani che martedì sera andrà ad affrontare la Juventus allo “Stadium” con l’orgoglio di essere salentini, di portare alto il vessillo di questa Terra Magica quanto unica, di non avere pretese di obiettivi di alta classifica ma consapevoli di continuare a lottare e crederci con grande umiltà e che quello che si sta vivendo non è solo un sogno o un risultato giunto per caso, ma il frutto di un grande lavoro che parte da molto molto lontano e di cui oggi si raccolgono i frutti.