Il Bari nel pomeriggio odierno ha comunicato, attraverso una nota sui propri canali, la decisione di esonerare Michele Mignani che da oggi lascia ufficialmente la panchina biancorossa.
Il tecnico genovese, che lascia all’indomani del pareggio esterno ottenuto al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, paga un balbettante inizio di stagione con i galletti capaci di raccimolare solo 10 punti nelle prime 9 uscite con ben 7 pareggi, una sconfitta a Parma ed una sola vittoria in casa della Cremonese a fine agosto. Un ruolino di marcia pessimo per un Bari che, per tifosi ed addetti ai lavori, doveva essere una delle pretendenti al salto di categoria anche considerando la finale playoff persa con il Cagliari a due minuti dalla fine.
Ed è proprio da quel 11 giugno che inizia la parabola discendente del Bari e di Mignani: i biancorossi, dopo essere stati estromessi dalla Serie A con il gol di Pavoletti al 94esimo, erano chiamati a confermarsi approcciandosi ad una campagna acquisti estiva in cui sia per gli introiti ottenuti durante la stagione che per le cessione di Caprile e Cheddira i denari non sarebbero mancati. Alle cessioni dei suddetti, però, non è seguito alcun investimento di valore con gli unici acquisti fatti presi o dalla lista degli svincolati o in prestito. A questo bisogna aggiungere le partenze dei vari Antenucci, Folorunsho, Esposito e Benedetti che non sono stati minimamente rimpiazzati lasciando grosse lacune in una rosa che fa ora una tremenda fatica ad esprimere un gioco quantomeno accettabile.
Mignani non è certamente l’unico colpevole di questa brutta situazione in cui il Bari si è andato ad infilare. Sul banco degli imputati, ovviamente, anche il Ds Ciro Polito che dopo due anni in cui aveva fatto un ottimo lavoro ed essersi guadagnato i gradi di “garante” verso la piazza sembra entrato in confusione non riuscendo a fare una campagna acquisti degna di tal nome. Infine, resta da capire che intenzioni hanno i De Laurentiis che stanno vivendo una situazione analoga anche con il Napoli. Le cessioni di Caprile e Cheddira non hanno ancora un valore e poco si sa su quanto sia realmente entrato nelle casse del club di Via Torrebella.
Tornando a Mignani lascia il Bari dopo una promozione in B e come detto la quasi promozione in Serie A dello scorso giugno. 94 le partite del tecnico ex Modena con 43 vittorie, 32 pareggi e 19 sconfitte. Per il suo successore si fa un nome che dovrebbe essere ufficializzato nelle prossime ore ossia quello di Pasquale Marino, siciliano classe 1962, che vanta come ultima esperienza all’apice di una carriera lunga in panchina l’esperienza col Crotone nel 2021 terminata dopo sole 7 giornate con 1 solo punto guadagnato.
ANTONIO GENCHI