di Danilo Sandalo
Ancora una sconfitta per il Lecce che non riesce a cancellare nè la disfatta di domenica scorsa a Bologna, nè il numero zero nella casella delle vittorie in trasferta.
Una gara, quella contro i granata, che ha evidenziato il grave stato di crisi e smarrimento dei giallorossi di D’Aversa che ormai sembrano entrati in un tunnel nel quale si vedono privi della loro identità.
Il match contro i granata ha dimostrato proprio i limiti di questa squadra quasi smarrita, sebbene fino al gol avesse tenuto benino il campo e fosse stata penalizzata dall’ arbitro Ayroldi al 13′ minuto quando Milinkovic Savic aveva atterrato Piccoli in area di rigore: per l’ arbitro tutto regolare, alla faccia del regolamento!
Un episodio però non può giustificare questa dèdacle che nelle ultime cinque gare ha visto i giallorossi sconfitti per ben 4 volte con sole 4 reti realizzate e ben 13 subite.
Le reti del toro sono state realizzate da Raoul Bellanova al 50′ minuto che dopo una ripartenza fulminante estrae dal cilindro un tiro altrettanto micidiale che non lascia scampo all’ incolpevole Falcone.
Al 25′ minuto della ripresa l’ episodio chiave che di fatto potrebbe aver tagliato definitivamente le gambe ai salentini: l’ arbitro punisce Pongracic con il secondo cartellino giallo che decreta l’ espulsione del difensore croato.
Falcone diventa il grande protagonista con una paratona degna di un revival delle migliori scuole di ruolo, da Peter Schmeichel a Michel Preud’homme, negando la gioia del gol a Sanabria e nello stesso tempo provando a infondere nei suoi gli giusti stimoli per un (im)probabile assalto finale.
Invece è il Torino a chiudere la gara con Zapata che al 36′ incorna di testa con la difesa ancora immobile lanciando così i granata verso l’ Europa e lasciando, ancora una volta, l’ amaro in bocca a Baschirotto e compagni.
In attesa dei risultati di Verona, Empoli, Cagliari, Udinese, Frosinone e Sassuolo, il Lecce conserva cinque punti di vantaggio sulla terzultima in classifica, ossia gli scaligeri allenati dall’ ex Marco Baroni, ed in attesa di tempi migliori bisogna sperare che questo vitale vantaggio possa rimanere tale cercando di ritrovare quella compattezza e quell’ entusiasmo che avevano caratterizzato questa squadra tra la fine dello scorso campionato e l’ inizio di quello attuale, potrebbe essere proprio questo l’ elemento chiave sul quale il mister potrebbe lavorare a livello psicologico per ridare vitalità e sicurezza dei propri mezzi a una squadra che in questo momento più che mai deve cercare di non perdere definitivamente la bussole e, magari, provare a ritrovarsi.