L’allenatore bianconero vuole conoscere e chiamare per nome tutti come fece nel corso dell’esperienza a Bologna
È un gesto semplice, eppure tutt’altro che scontato. Soprattutto per uno che di mestiere fa l’allenatore, e per di più della Juventus. Thiago Motta, come prima mossa da allenatore bianconero, ha deciso di imparare a memoria nomi e facce di tutti coloro che gravitano dalle parti della Continassa, ovvero (almeno) 70-80 persone. Lo fece a Bologna, dove funzionò a meraviglia, lo ha fatto anche nei primi giorni a Torino. Questione di empatia, di confidenza, di fiducia. Caratteristiche che contraddistinguono il “Thiago Motta allenatore”, capace di creare rapporti indissolubili con squadra e staff tecnico.
“È tutto bellissimo”
—Prima di partire con l’identificazione dell’ufficio facce, Thiago – al suo arrivo di domenica scorsa e durante il primo giorno di lavoro…