Un palmares di tutto rispetto: 123 gol in Serie A, un campionato di B con il Palermo, 12 trofei con la Juve e un Mondiale con la sua Argentina. Ma cosa sarebbe stata la “Joya” di Laguna Larga se non fosse stato frenato dai troppi infortuni?
Quel che poteva essere, quel che non è stato. Paulo Dybala prometteva molto più di quel che ha mantenuto, ma non è stata tutta colpa sua. Dybala ha pagato una fragilità di fondo. La scheda su Transfermarkt certifica 30 infortuni per un totale di 112 partite perse, ma forse è una stima per difetto. Incidenti in prevalenza muscolari: contratture, stiramenti, affaticamenti. Qualche distorsione alle caviglie, la lunga sosta per il Covid. Una fragilità di fondo, legata a un fisico normale. Più o meno lo stesso destino di Roberto Baggio, senza aver patito per fortuna gli stessi devastanti crack alle ginocchia e senza però avere la forza zen del Divino Codino, capace di oltrepassare…