di Danilo Sandalo
Esordio amaro per il Lecce che nel posticipo della prima giornata di Serie A 2024/25 viene travolto da un’ Atalanta devastante grazie anche alla complicità dei salentini che, dopo la prima rete subita, si sono sciolti neanche troppo lentamente.
Il match ha dimostrato dei limiti tecnici e mentali da parte dei ragazzi di Gotti e, sebbene una sconfitta ci possa stare, il risultato non può lasciare tranquilla la dirigenza che da qui alla fine del mercato dovrà cercare di completare al meglio l’ organico in termini qualitativi così com’è stato nelle passate edizioni del torneo quando Corvino e Trinchera riuscirono a portare a Lecce dei veri e propri pezzi da novanta, Umtiti su tutti.
PRIMO TEMPO – Il Lecce parte bene mettendo pressione agli orobici, forse frastornati dalle vicende riguardanti Koopmeiners e Lookman, e nella prima mezz’ ora sembra una squadra frizzantina che può pungere e fare male agli avversari.
L’ occasione d’ oro capita a Dorgu al 33′ minuto ma il giovane talento giallorosso non riesce ad incrociare la diagonale dopo una lunga cavalcata calciando il pallone ampiamente lontano dal palo sinistro di Musso.
Passano appena due minuti e l’ Atalanta passa in vantaggio con il neo acquisto Brescianini che raccoglie una respinta di Falcone dopo il tentativo di testa di Retegui e fa secco l’ estremo difensore giallorosso.
Al 45′ è ancora Retegui lasciato solo in area a fissare il risultato sul 2-0 con un colpo di testa che non lascia scampo a Falcone.
SECONDO TEMPO – La musica non cambia e il nuovo entrato Coulibaly, arrivato in settimana dalla Salernitana, commette il fallo da rigore rifilando un pestone a Retegui e lo stesso attaccante a siglare dal dischetto il gol del 3-0.
Al 66′ minuto è ancora Brescianini a siglare il gol del definitivo 4-0 con un colpo da biliardo sul quale l’ incolpevole Falcone, oggi capitano, non riesce ad arrivare.
Un risultato sicuramente inaspettato che però non ha offuscato lo spettacolo offerto dalla Curva Nord leccese che ha esposto uno striscione che riportava la seguente frase “Ultrà Lecce dal 1996 in direzione ostinata e contraria” proprio per rimarcare la propria fede e mentalità in un calcio che è diventato sempre più business al quale i ragazzi delle Nord non si sono MAI piegati, proprio come recitavano i tanti piccoli striscioni apparsi nel mezzo della Curva.
A loro va l’ applauso più grande e sentito perchè, a prescindere dal risultato, sono da considerare i veri vincitori.