Voluto per tacitare i sospetti sulla sudditanza psicologica dei fischietti, l’esperimento – peraltro pilotato – naufragò tra le polemiche e durò soltanto un anno
Quarant’anni fa il calcio italiano provava a fare la rivoluzione, introducendo il sorteggio arbitrale. Non fu affatto semplice, molte furono le polemiche, i distinguo e i mugugni. Fu un tentativo messo in atto dalla Lega all’inizio di settembre con un obiettivo dichiarato: tacitare i tanti sospetti che aleggiavano su certi arbitri, sulla sudditanza psicologica (sì, se ne parlava già allora) e sui loro favoritismi alle grandi squadre dell’asse Milano-Torino. Il primo sorteggio – salutato come un evento storico – si tenne a Trieste, dove era in corso l’annuale raduno degli arbitri, mercoledì 12 settembre 1984, nell’imminenza dell’avvio del campionato. A pescare dai bussolotti le palline fu, nel salone rosso dell’Hotel Adriatico di Grignano, una…