Contro il Manchester City i bianconeri hanno ottenuto il dodicesimo clean sheet in 21 partite. E per il norvegese la maledizione italiana continua: contro una squadra di Serie A l’ultimo gol è datato 2020…
Sensi sviluppatissimi, furbizia, capacità di attendere la mossa falsa dell’avversario e di attaccarlo e stenderlo con un paio di mosse devastanti. Quella che ha battuto per 2-0 il Manchester City e ha rilanciato le sue ambizioni europee in questa stagione è stata una Juve… felina. Non soltanto per l’atteggiamento complessivo della squadra, lodato da Thiago Motta al termine della gara, ma anche per le prestazioni di due giocatori su tutti. Entrambi, tra l’altro, accumunati da un tratto “felide”: “l’uomo DiGre”, autore di un riflesso pazzesco su Haaland a salvare il risultato sullo 0-0, e Federico… Gatti, che, come il compagno di Nazionale Acerbi, ha neutralizzato Haaland. Per il quale, adesso, la maledizione italiana comincia ad assumere i contorni di una dannazione.
di gregorio e la parata su haaland
—Dopo le falle mostrate contro Lecce e Bologna, il fortino della Juve, giunto al 12° clean sheet stagionale su 21 partite, è tornato a essere insuperabile proprio di fronte all’assalto dell’attacco milionario del Manchester City, capace fin qui di segnare 44 gol in 24 partite e rimasto a secco soltanto in 3 occasioni in stagione. Quasi la metà di queste reti (18) portavano la firma del robotico bomber norvegese, che però, quando vede tricolore, va in tilt. Succede anche al 39′ della sfida dell’Allianz: De Bruyne lo serve con un passaggio filtrante, lui prova lo scavetto su Di Gregorio in uscita ma il numero uno bianconero alza la manona sinistra e gli nega la gioia del primo gol a un’italiana dopo oltre 4 anni (l’ultimo era arrivato su rigore contro la Lazio il 20 ottobre 2020, nella stagione precedente ne aveva segnati 3 al Napoli). “Sinceramente non lo so come mi sia uscita quella parata – ammette candidamente DiGre -. Sono contento, perché è il sogno di ogni bambino giocare la Champions. Poi contro una squadra come il City è stato davvero emozionante: lo stadio, l’atmosfera, tutto, sono veramente contentissimo”. E certamente l’aspettava da tempo una notte così in Europa questo ragazzo arrivato non troppo presto al grande calcio e che fin qui, in Champions, anche per merito dei compagni, non era ancora riuscito a mettersi in mostra. Anzi, aveva vissuto l’unica notte deludente di questa sua nuova avventura, con l’ingenua espulsione di Lipsia.
gatti, non solo marcatura su haaland
—Ma se il portiere si prende la copertina, il lavoro sporco lo fa Gatti, che, come già aveva insegnato Acerbi nelle sfide tra i Citizens e l’Inter, sfianca Haaland con una marcatura vecchio stile e lo costringe alla miseria di 18 palloni complessivi toccati in 90 minuti, di cui la metà persi. Ma non si limita soltanto a questo: perché è lui a fermare De Bruyne sulla trequarti e, poi, dopo uno scambio con Koopmeiners a metà campo, proporsi in verticale come la miglior versione del Calafiori “mottiano” e inserirsi in area, dando il via all’azione che porterà al gol del vantaggio di Vlahovic. E così, sorniona, la Juve… felina può ancora sognare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions.
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