L’A.S.D. San Marco non si ferma. “Eccellenza arriviamo”

Terra di poeti e non solo, le rocce sammarchesi vogliono essere ricordate anche per l’audacia sportiva e la voglia di ritornare in Eccellenza. L’attaccante serracapriolese Mattia Cacchione, il giovanissimo centrocampista sammarchese Luigi Nardella (2007) e il capitano, nonché difensore, Luigi De Cesare si rendono disponibili a raccontare la loro esperienza.

Luigi De Cesare: “Con mister Iannacone c’è un rapporto idilliaco, abbiamo le stesse ambizioni e vogliamo entrambi il bene della città. Molti volti vanno via ed altri vengono, è risaputo da chi vive per il calcio, ma è bello conoscere nuovi compagni soprattutto se importatori di una diversa cultura. Sono una bandiera? Sì, mi cercano tutti e mi candiderò sindaco, scherzo (ride, ndr), però se un giorno avrò modo di allenare i più piccoli, lo farò per la mia zona. Con gli Under riusciamo ad avere una connessione sana, cerco sempre di aiutarli e quando li vedo correre rimembro  i vecchi ricordi, sbiaditi ma mai spariti. I miei compagni storici, Lorenzo Salerno, Michele Menicozzo e Alessandro Fiorentino sono dei punti di riferimento per me, cerchiamo sempre di vederci per passare del tempo insieme e prima riuscivamo anche a fare qualche partita extra tra di noi, ora l’età inizia a farsi sentire (ride, ndr), a dire il vero ora siamo sposati ed è normale non aver tanto tempo a disposizione come una volta. A prescindere da ciò, questa piazza è calorosa e merita la nostra stima, negli ultimi anni è cambiata parecchio ed è cresciuta. Anche il calcio non è il più lo stesso, il tempo delle ginocchia sbucciate e dei bimbi che per strada scorrazzavano dietro un pallone è terminato, è un po’ triste però. Per quanto riguarda la nostra attuale situazione voglio essere chiaro e diretto, non abbiamo molto a che vedere con questa categoria ed è giusto farlo notare, è nostra intenzione superare l’ultimo ostacolo e lasciare la Promozione a tutti i costi”.

Mattia Cacchione, appare pronto ed impavido: “Sono arrivato ad agosto dopo una stagione a Campomarino e non avrei potuto fare scelta migliore, fin dai primi momenti mi sono trovato all’interno di una bella famiglia. Non mi reputo il classico bomber spavaldo ed individuale, ovviamente se sono io a finalizzare l’azione mi fa doppiamente piacere (ride, ndr). Ho iniziato per strada, come tutti i bimbi nati fino a 20 anni fa e a maggior ragione se si vive in un piccolo borgo, è un peccato non vederli più giocare. Tuttavia, ricordo con tanto affetto i momenti passati alle giovanili del Serracapriola, vincendo anche un campionato di Promozione, poi ho continuato il percorso al Santa Croce di Magliano (CB). Non ho mai capito perché la provincia di Foggia non riesce a portare avanti il suo nome nel mondo del calcio, forse non c’è la mentalità avanzata e vincente sia da parte dei ragazzi che da chi li segue, sportivamente e burocraticamente. Io? Non mi pento del mio percorso, non si smette mai di crescere in ogni categoria. Ringrazio mio padre poiché mi sostiene sempre, anche in presenza, so che entrambi i miei genitori sono orgogliosi di me”.

Luigi Nardella si palesa più timoroso e schivo, complice la sua giovanissima età: “Fino a qualche anno fa vedevo giocare Lorenzo e Luigi (Salerno e De Cesare (ndr), sugli spalti facevo il tifo per loro, ora indossiamo la stessa maglia e sono fiero di ciò. Sono solitamente titolare, per questo ringrazio mister Iannacone, sto vivendo pienamente questa esperienza, però non dimentico i primi mister, un po’ come se fosse il primo amore (ride, ndr), per questo ci tengo a ricordare con affetto i fratelli Spinelli che mi hanno guidato fin da piccolo. Con la scuola? In realtà il preparatore atletico, Barese, è un mio prof, quindi sono a cavallo (ride di nuovo, ndr), i docenti prendono molto seriamente il mio impegno extra scolastico, ne vale la mia carriera. Per l’anno prossimo mi auguro di tornare in Eccellenza e continuare proprio qui, a San Marco”.

Questa piazza ha un tifo strepitoso e sicuramente freme per vedere la propria squadra vittoriosa.

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