La nuova proprietà ha cambiato marcia: adesso si può spendere per i cartellini. E presto inizieranno i nuovi lavori nel centro sportivo
Una marcia in più. Almeno una. L’Inter di Oaktree è a metà del suo primo anno, proprio ieri Beppe Marotta ha festeggiato sei mesi da presidente del club. E l’ha fatto alla guida di una società che ha già concluso la fase di studio ed è entrata con grande decisione in quella operativa. La svolta è stata netta. C’è quel che si vede: l’accelerata sul fronte stadio. Quel che non si nota: i cambiamenti all’interno del club, soprattutto nell’area Corporate. E quel che sarà presto visibile: un “nuovo” mercato, lo sviluppo commerciale, un altro restyiling di Appiano. In sostanza: l’Inter investe. Torna a farlo, adesso può farlo. E guarda in maniera diversa al futuro rispetto a quel che accadeva con Steven Zhang.
valore
—È cambiato il modello gestionale, evidentemente. Oaktree vuole creare valore, passaggio che – è giusto chiarirlo – non può prescindere dall’aspetto sportivo. Ma la velocità è decisamente aumentata. La partenza di ogni ragionamento non può non essere sul tema stadio: non si sbaglia nel dire che senza Oaktree non si sarebbe riaperto il capitolo San Siro, argomento di cui parliamo anche nel pezzo a fianco. È mutata l’operatività della società e la svolta è dettata anche dalla presenza costante dei manager del fondo Usa in sede: non è passata settimana, in questi sei mesi, in cui non ci sia stata almeno una loro figura in viale della Liberazione.
Questo passaggio non è banale. Per dire: snellisce le procedure. Le deleghe restano ampie, ma le decisioni collegiali ora si prendono con maggiore rapidità. È così anche in tema di mercato. O di rinnovi: è accaduto spesso, in passato, che i dirigenti dell’Inter restassero impantanati in trattative infinite (si pensi all’accordo con Lautaro), salvo poi vederle complicarsi o in alcuni casi sfumare.
mercato
—Il mercato è quel che certamente stuzzica di più l’interesse. Nascerà un’Inter diversa. La ricerca inevitabile dell’abbassamento del costo del lavoro andrà di pari passo con gli investimenti, che ora l’area sportiva può permettersi di prevedere. Traduzione: l’Inter tornerà a spendere con maggiore decisione per i cartellini. Non sarà stupefacente investire 20-25 milioni per un calciatore e non necessariamente a questa spesa dovrà corrispondere un introito simile, come accaduto per intendersi nell’estate 2023. Scendendo nel pratico: meno parametri zero che sono sinonimo (anche) di costi elevati, ma più spazio a talenti che hanno un ingaggio inferiore e che in termini di patrimonializzazione hanno un valore e una prospettiva maggiore. Quando si parla di talenti, non si deve immaginare la scommessa, ma un ragazzo che ha già dimostrato almeno parte del suo valore. Volendo sintetizzarla, siamo più nell’ambito della ricerca di un altro Lautaro (che infatti fu pagato 25 milioni, nel 2018) che di un Palacios.
programma
—È un cambio di passo, non c’è dubbio. Oaktree ha messo le mani dentro l’Inter e l’ha fatto anche cambiando quattro figure dell’area Corporate, in ambiti che variano dalle Risorse Umane al settore commerciale, nel quale è arrivato Giorgio Ricci, nuovo Chief Revenue Officer del club. Oaktree si aspetta un incremento deciso dei ricavi, sotto questo punto di vista. E, in particolare, lo sviluppo di un mercato fin qui poco “battuto” come quello degli Stati Uniti: è inevitabile pensare a qualche iniziativa diretta nei prossimi mesi, Usa vuol dire Mondiale per club la prossima estate ma anche Mondiale del 2026.
Oaktree ha messo a disposizione il suo know-how e immagina una società al passo con i tempi, per certi versi all’avanguardia. Ecco perché saranno fatti investimenti maggiori per abbracciare il mondo digitale, anche per andare incontro al mercato dei giovani. Investimenti che non mancheranno anche nel settore del real estate. Il centro sportivo di Interello sarà migliorato con interventi strutturali, ma soprattutto è prevista un nuovo restyling del centro sportivo di Appiano. Di fatto, sarà terminato il progetto iniziale, poi interrotto sotto la gestione Zhang. E dunque, ecco altri uffici, una nuova e più ampia sala stampa, un secondo ristorante. L’Inter cambia, dunque. Cambia e avanza. Oaktree ragiona per l’oggi e il domani.
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