Ci sono partite che raccontano più di un semplice risultato. Ci sono sconfitte che, paradossalmente, si prendono il cuore dei tifosi. Quella del Nardò sul campo della capolista Nocerina è una di queste. 90 minuti che resteranno scolpiti nella memoria per l’orgoglio, il sacrificio e l’attaccamento alla maglia di un gruppo di ragazzi che, nonostante tutto, ha saputo lottare con il coltello tra i denti, mettendo in mostra valori che vanno oltre il calcio giocato.Formazione rimaneggiata, spirito immenso.
Le premesse non erano certo delle migliori. Infortuni, squalifiche e la defezione dell’ultimo minuto del “bomber” Correnti, fermato dalla febbre nella notte, hanno costretto mister De Sanzo a schierare una formazione fortemente rimaneggiata. Ma le difficoltà hanno fatto emergere l’anima di questa squadra: un gruppo che, pur giovane , ha mostrato una maturità e una personalità fuori dal comune. In un centrocampo composto per oltre un’ora da indomiti ventenni – De Crescenzo (classe 2006), Milli (2004), Lucas (2005) e Munoz (2004) – è spiccata la personalità di Lucas, regista “improvvisato” che ha saputo, pur con qualche comprensibile errore, prendere per mano la squadra nei momenti più delicati. Milli, con le sue giocate di qualità, ha più volte acceso la speranza del pareggio, regalando lampi di puro talento. La sfortuna però si é ricordata anche di lui, costringendolo ad uscire per infortunio. L’ingenuità di Addae e una battaglia in dieci uomini.
L’espulsione di Addae nel primo tempo – un doppio giallo ingenuo, pur con l’attenuante degli evidenti torti subiti, che ha lasciato il Nardò in inferiorità numerica – sembrava un colpo fatale. Ma anziché piegarsi, i Granata hanno reagito con orgoglio e determinazione, alzando il livello dell’intensità e lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo. In dieci contro undici, il Nardò non ha mai rinunciato a giocare. Ha sofferto, sì, ma lo ha fatto con dignità e carattere, trovando persino le energie per costruire occasioni importanti. Una prova di cuore che ha reso giustizia al lavoro quotidiano di mister De Sanzo e al sacrificio dei suoi ragazzi.
Le parole di De Sanzo e un messaggio di unità.
A fine partita, le parole del tecnico granata hanno emozionato tutti: «Sono orgoglioso di allenare questi ragazzi. Hanno dato tutto, hanno messo in campo anima e corpo. Ora più che mai dobbiamo stringerci intorno a un bene comune: il Nardò è di tutti, e solo uniti possiamo proseguire con forza e determinazione». Un appello che va oltre il risultato, oltre le difficoltà e oltre le delusioni. È un invito a credere in questo gruppo, a sostenere una squadra che, nonostante tutto, continua a mandare segnali forti e chiari. Un orgoglio da condividere
La sconfitta contro la Nocerina, paradossalmente, lascia il sapore dolce dell’orgoglio e della soddisfazione. I ragazzi hanno dimostrato che, anche nelle avversità più grandi, si può combattere con dignità, onorando la maglia e i tifosi. Ora è il momento di fare fronte comune. Questo Nardò, giovane e indomito, ha bisogno di sentirsi sostenuto, protetto e amato. Perché, come spesso accade nel calcio, la vera vittoria non è solo nel risultato, ma nello spirito con cui si affrontano le sfide. E ieri, a Nocera, lo spirito granata ha brillato più che mai.
Fernando Pero
Si ringrazia Antonio D’Acunzi per la gentile concessione della foto.ASD Nocerina 1910: Wodzicki, Troest, Barone, Addessi, Gerbaudo, Faiello, Bottalico, Silvestri, Padalino, Marquez, Felleca. A disposizione: Agostino, Tempre, Giacinti, Cristiani, Lomasto, Sparandeo, Cecere, Fraraccio, Favetta. Allenatore: Salvatore Campilongo
AC Nardò: Galli, Fornasier, Gatto, Delvino, Milli, Lucas, Piazza, Munoz, Trinchera, De Crescenzo, Addae. A disposizione: De Luca, Mossolini, Piccioni, Montagna, Biffero, Lollo, Mazzotta. Allenatore: Fabio De Sanzo
TABELLINO
ABRITRO: Domenico Petraglione (sez. Termoli); COLLABORATORI: Gennaro Scafuri (sez. Reggio Emilia) e Gianpaolo Giannone (sez. Arco Riva)
AMMONITI: Tempre (N)
ESPULSI: Addae (somma di ammonizioni)
Fonte: official page