Giorno della memoria: allenaimo i giovani a non dimenticare

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Le iniziative del Milan e della Lega Pro per ricordare Auschwitz: il passato protegge il futuro. E Riva ispira ancora

C’è differenza tra ricordo e memoria. Un ricordo è un pezzo di passato che osservi da lontano come un quadro, mentre ti allontani, fino a dimenticarlo. La memoria è qualcosa che ci portiamo dietro perché ci aiuta a vivere il presente e a costruire il futuro. Per questo, quella che si celebra domani, come ogni 27 gennaio, si chiama Giornata della Memoria. L’orrore che ricordiamo deve restare sempre accanto a noi, affinché non si ripeta. Come ha scritto lo scrittore Primo Levi, deportato nel febbraio 1944 ad Auschwitz: “Chi dimentica il passato, è condannato a riviverlo”. Auschwitz, il più grande dei lager nazisti, in cui furono sterminati più di un milione di essere umani, fu liberato il 27 gennaio 1945, data scelta per ricordare l’Olocausto e l’impegno che serve per evitare che quei treni tornino sui binari. Un impegno che ogni anno coinvolge le scuole, per aiutare i giovani a leggere quelle pagine orribili, perché, come ha scritto ancora Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. 

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