Il turco è sulla via del recupero, così come Acerbi. Problemi all’adduttore per l’armeno, che si sottoporrà oggi agli esami strumentali
Ancora prima di salire sul vaporetto che lo portava verso la terra ferma, Simone Inzaghi aveva già dimenticato la magia della Laguna e il gol di Darmian. La spremuta di partite è appena iniziata e già dopodomani c’è il recupero col Bologna, che già di suo basterebbe a evocare gli spiriti. Quando ieri cercava di tranquillizzare lo scalpitante Frattesi, lo stesso tecnico nerazzurro ha fatto notare le tante partite all’orizzonte. Come dire, si ruoterà di più rispetto a quanto fatto prima di Riad. Una mano arriverà dall’infermeria, finalmente in fase di svuotamento. Ad esempio, ormai è tornato in gruppo Francesco Acerbi e verrà fatto un tentativo per portarlo in panchina mercoledì per rimpinguare un reparto in cui ieri si è rivisto Benji Pavard. Contro il Bologna potrebbe rimettere piede in campo pure Hakan Calhanoglu: il turco si era fermato nel mezzo della finale col Milan per un’elongazione agli adduttori della coscia destra, ma già prima di ieri stava discretamente. Si è solo deciso di non rischiarlo, anche per dare fiducia a un Asllani tramortito dalle critiche post-Milan: “Sono state pesanti, anche troppo… Ringrazio Inzaghi perché non era facile rimettermi in campo dopo tutto quello che mi hanno detto. Anche io non ero sicuro di me stesso devo essere sincero e rifarei la scelta dell’Inter”, ha detto il regista albanese, ieri tonico e voglioso di riscossa.
Occhio a Micki
—È potenzialmente più delicata la situazione di Mkhitaryan che soffre di un affaticamento all’adduttore destro. La natura del problema si capirà oggi con analisi strumentali all’Humanitas di Rozzano. Il tutto, considerando pure le altre assenze tra attacco e difesa: Joaquin Correa si rivedrà solo la prossima settimana, per Yann Bisseck bisognerà invece andare oltre la sfida di Champions in casa dello Sparta Praga o, magari, oltre la successiva trasferta di Lecce del 26.