Monza, Bocchetti: “Non dobbiamo mollare, chi non se la sente è fuori”

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L’allenatore del Monza, Salvatore Bocchetti, ha commentato la sconfitta rimediata in casa contro il Cagliari

La crisi di risultati continua senza sosta in casa Monza. Nel primo impegno del 2025 la formazione brianzola ha incassato l’ennesima sconfitta, stavolta nello scontro diretto in chiave salvezza contro il Cagliari. Nel match valevole per la diciannovesima giornata di Serie A il Monza non è riuscito a difendere il vantaggio grazie al rigore trasformato al 6′ da Caprari.

Il Cagliari di Davide Nicola ha rialzato infatti subito la testa pareggiando i conti al 22′ con Zortea. Nella ripresa al 56′ il sorpasso sardo firmato Piccoli. A complicare ulteriormente i piani brianzoli ci ha pensato D’Ambrosio, espulso al 63′ per una scarpata a Mina. Quinto ko di fila in campionato per il Monza, sempre più ultimo in graduatoria con appena 10 punti raccolti dopo 19 giornate.

Evidentemente deluso per l’esito della gara il neo tecnico del Monza, Salvatore Bocchetti. Queste le sue parole in conferenza stampa nel post-partita: “Dopo il primo gol è subentrato un po’ di timore. Sull’1-0 potevamo essere più cattivi e gestire meglio la partita. Giocare ancora una volta in dieci uomini non è semplice, ora è dura. Bisogna accettare la sconfitta, ci tenevamo a regalare una gioia ai nostri tifosi che se la meritano. Bisogna lavorare più duramente. Noi non molliamo. Questo è il momento di guardarsi negli occhi, chi non se la sente può stare fuori”.

Monza-Cagliari 1-2, le parole di Bocchetti nel post-partita

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Prosegue Bocchetti: “Oggi salvo solo i primi minuti. Abbiamo fatto un passo indietro e dispiace perché non possiamo permettercelo. Questa è sicuramente una sconfitta dura da accettare. Non c’è stata una resa, ma timore dopo il primo gol del Cagliari sì. Dopo il vantaggio potevamo essere più cattivi nel gestire la gara. Adesso c’è solo da rimboccarsi le maniche. Non abbiamo più tempo da perdere. Dobbiamo guardarci negli occhi e fare delle valutazioni interne. Il campionato non è compromesso. Io credo ancora alla salvezza, bisogna dare di più tutti.

I giocatori li osservo e li analizzo in allenamento. Le scelte fatte dal primo minuto sono tutte ponderate in base al lavoro svolto in settimana. I ragazzi si sono allenati con grinta e cattiveria in settimana, mi spiace molto che non siamo riusciti a conquistare i tre punti. Adesso dobbiamo accelerare perché non c’è più tempo da perdere. Bisogna avere undici giocatori che combattono. Occorre avere uomini veri per dare tutto fino alla fine. Dobbiamo crederci perché mancano 19 partite”.

Sul secondo gol del Cagliari: “Ho avuto l’impressione che abbiamo perso una palla in uscita abbastanza banale. Credo proprio che si poteva gestire molto meglio. Non voglio concentrarmi sui singoli ma tutti dobbiamo scavare dentro noi stessi per trovare la chiave per uscire fuori da questa situazione. Sicuramente è un momento difficile perché la classifica dice che siamo ultimi. Sta a me trovare la chiave per aiutare i ragazzi. Io credo nella squadra, nel gruppo e nella società. Ripongo tanta fiducia in loro, poi è chiaro che tutti insieme dobbiamo trovare qualcosa che ci dia il là per ripartire”.

Infine sull’espulsione di D’Ambrosio: “L’espulsione di D’Ambrosio potrebbe essere causata dal troppo nervosismo dettato dal fatto anche che siamo ultimi. Per Pablo a Parma è stato uno scontro fortuito di gioco, ma il fallo di reazione di D’Ambrosio lo accetto di meno perché non è il massimo lasciare la squadra in dieci quando mancano ancora più di 25 minuti da giocare”.

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