Motta, bonus finiti. Se sbaglia paga

data

Che disastro l’inizio del 2025: solo una vittoria e squadra in crisi. Il club continua a sostenere il tecnico, ma ora si aspetta un cambio di marcia

Giornalista

Gli oltre duecento milioni spesi sul mercato si sono trasformati in fischi e seggiolini dello Stadium abbandonati prima del fischio finale. Dall’entusiasmo estivo alla delusione invernale. Quello che non raccontano lo stato d’animo dei tifosi e i volti scuri dei bianconeri dopo la sconfitta contro il Benfica, lo fotografano i numeri. La Juventus non andava così piano in campionato (37 punti) da quattordici anni e dall’era Delneri. E se il 2024 è finito male, il 2025 è cominciato peggio. Il gennaio della Signora è da film horror: solo una vittoria (contro il Milan) in sette incontri tra Supercoppa, Serie A e Champions. Il mese è cominciato con la bruciatura araba ed è terminato con l’ustione della doppia sconfitta ravvicinata: Napoli e Benfica. In quattro giorni Thiago Motta ha perso più che nei primi cinque mesi. L’imbattibilità in campionato è crollata, la vetta è lontana (-16 dal Napoli) e il maxi-girone di Champions si è chiuso al 20° posto, con il biglietto per i playoff e il 26° attacco europeo. Motta, uno dopo l’altro, si è giocato tutti bonus. Via il sogno scudetto già in autunno e sprecato dopo Capodanno il jolly Supercoppa, una delle strade per evitare una stagione da zero titoli. Quello che l’italo-brasiliano non ha ancora perso, è la fiducia della società.

IL CONFRONTO

—  

L’ad Maurizio Scanavino e il dt Cristiano Giuntoli continuano a credere nel progetto avviato in estate e ad appoggiare il tecnico, riconoscendogli l’attenuante dei tanti cambiamenti e dei molti infortuni, a partire da quello pesantissimo di Gleison Bremer. Prima dell’Empoli, o al più tardi martedì dopo la chiusura del mercato, i dirigenti ribadiranno il concetto alla squadra. Alla Continassa in questi mesi hanno assecondato e sostenuto Thiago in tutto, anche nelle scelte forti e nette: da Chiesa fuori rosa a luglio alla recente separazione anticipata dall’ex capitano Danilo. Motta è un allenatore giovane (42 anni), ma frequenta il calcio ad altissimi livelli da tanto tempo. Barcellona, Atletico, Genoa, Inter, Psg. Thiago conosce perfettamente responsabilità, pressioni e logiche dei grandi club ed è consapevole che d’ora in poi non potrà più sbagliare per raggiungere i due traguardi minimi stagionali: il quarto posto per garantirsi l’accesso alla prossima Champions e la qualificazione almeno agli ottavi di quella attuale. Due snodi chiave per il presente e per il futuro.

RIPARTENZA

—  

Risultati deludenti (una sola vittoria nel 2025) e pareggite acuta (16 pareggi in 32 gare), gol regalati o subiti in fotocopia. Ma anche giocatori sballottati da un ruolo all’altro (Weah, McKennie, Yildiz, Koop…) o finiti ai margini (Fagioli e Vlahovic su tutti), fascia che passa da un braccio all’altro (già 7 capitani), cambi di formazione sistematici (31 volte su 32 partite) e grandi colpi che non hanno ancora inciso. Basti pensare che per Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez sono stati spesi ben 134 dei 216 milioni investiti. Paradossalmente, le classifiche sembrano il problema minore in questo momento. Il quarto posto Champions della Lazio dista soltanto due punti e il biglietto per gli ottavi passerà dagli incroci contro il Psv, già affrontato e battuto almeno una volta in stagione. Sulla carta molto meglio che trovarsi di fronte Bayern o Real Madrid. A patto di invertire la rotta fin dalla gara di domenica all’ora di pranzo contro l’Empoli. Motta in un colpo solo dovrà riconquistare i tre punti e il pubblico dello Stadium. Vietato sbagliare. I giocatori si sono già confrontati subito dopo la batosta contro il Benfica. E oggi magari toccherà al tecnico, che può consolarsi con il calendario: gennaio è finito e febbraio è il mese in cui di solito le sue squadre cambiano marcia.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Altro dalla Gazzetta dello Sport
Related