Napoli, fantacalcio: le idee di Conte per sostituire Neres

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Lesione muscolare post Udinese: stop di almeno un mese. Tocca a Jack. E pure Ngonge avrà più spazio

Vincenzo D’Angelo

Chiamatela pure maledizione. O se preferite sfortuna. La sostanza, comunque, non cambia. Nel momento decisivo della stagione, il Napoli perde il giocatore di maggior talento, l’unico capace di inventarsi dal nulla una giocata stappa partita. Antonio Conte dovrà rinunciare anche a David Neres: dopo Lobotka a ottobre, Buongiorno a dicembre, Olivera a gennaio e Spinazzola alla vigilia dell’ultima di campionato. Un fulmine a ciel sereno, anche se qualcosa in effetti non tornava dopo il cambio deciso dal tecnico in coda al match con l’Udinese: col Napoli che cercava con le ultime energie di piegare la resistenza friulana, Conte a tre minuti dal 90’ aveva deciso di lanciare nella mischia Okafor per uno stremato Neres. Ecco, stremato. Stanco, dopo i mille e più scatti, dopo i continui cambi di direzione con cui ha cercato di accendere il Napoli e anche se stesso. Due giorni dopo, ecco spiegato il perché. E l’esito degli esami è stato una mazzata durissima sui songni tricolore. Pesante da digerire: “lesione distrattiva del semimembranoso della coscia sinistra“. C’è lesione, quindi c’è il danno. E che danno. E non è nemmeno lieve a quanto pare. Neres dovrà restare fermo dai 30 ai 40 giorni: tradotto, addio alla supersfida scudetto contro l’Inter e Napoli in totale emergenza per almeno quattro partite, a partire da sabato contro la Lazio fino ad arrivare all’altra sfida dal sapore europeo contro la Fiorentina. Rientro a Venezia? 

Che tegola

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Sembra sentirle ancora nell’aria le parole di Conte in conferenza post Udinese. “Non posso chiedere di più ai miei ragazzi, altrimenti si rischia di mandare la macchina fuori giri e di rompere il motore”. Lui già sapeva che David non stava bene, che aveva avvertito un fastidio alla coscia. Ma – probabilmente – non si sarebbe mai aspettato un verdetto così duro dopo gli esami strumentali. Ma la sfortuna ci vede benissimo, si sa. E ha colpito ancora una volta la capolista, versando un secchio di acqua gelata sui sogni di gloria del popolo azzurro. Dopo aver detto addio al talento di Kvaratskhelia, Conte perde per almeno un mese anche il suo sostituto, mentre Okafor – sostituto del sostituto – non sarà pronto per dare un contributo importante prima di un paio di settimane. Insomma, l’orizzonte è più grigio che mai, ma questo non fermerà la voglia di lavorare e di lottare di Conte e i suoi ragazzi. Ora, però, servirà rivedere alcuni meccanismi. E pure trovare nuove soluzioni per accendere la fase offensiva e arrivare da Lukaku evitando la palla addosso che esalta le prestazioni dei suoi marcatori.

Due strade

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E le ipotesi sul tavolo al momento sono soltanto due, almeno per giocare nell’undici titolare e senza essere costretti a rivoluzionare troppo la squadra. Per Giacomo Raspadori e Cyril Ngonge si apre un’autostrada per cercare di prendersi la gloria. Per lasciare un segno forte e tangibile sulla stagione azzurra. L’opzione più credibile sembra proprio quella di Raspadori: un destro a sinistra, come lo era Kvara e come il Napoli ha cercato di prendere sul mercato per tutto il mese di gennaio, prima di chiudere poi per Okafor, non proprio la prima scelta. Ecco, i nodi di un mercato totalmente deludente stanno venendo al pettine. Facile parlare col senno di poi, perché il Napoli non voleva intervenire tanto per farlo. Però si è sottovalutato il rischio. Di un infortunio, di una squalifica, dell’imponderabile. E anche se in società c’è sempre stata grande fiducia in Raspadori, la situazione ora diventa molto delicata. Raspa agirà largo a sinistra ma probabilmente p iù vicino a Lukaku in quanto più attaccante che ala. Ngonge, invece, avrebbe caratteristiche più alla Neres: un mancino a sinistra per cercare l’ampiezza e i cross per le torri. Più avanti, poi, si potrebbe valutare una nuova rivoluzione tattica che però ha bisogno di tempo. Quello che oggi il Napoli non ha: nell’emergenza, però, Conte sa trovare chiavi vincenti e inaspettate. Napoli si aggrappa alla speranza. E alla fame di Raspa-gol, il nuovo jolly nella volata scudetto.

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