Durante il mercato invernale l’ex terzino del Real Madrid si è proposto a Corvino
Dal Fluminense al Fluminense, sì, ma pure per mancanza di alternative. A 36 anni Marcelo Vieira da Silva Junior, noto semplicemente come Marcelo, ha deciso di dire addio al calcio giocato. L’annuncio ufficiale è arrivato tre mesi dopo la fine della sua avventura con il Fluminense, il club che l’ha lanciato da ragazzino e lo ha riaccolto 34enne, dopo sedici stagioni e decine di trofei vinti con il Real Madrid. Una splendida storia d’amore? Non esattamente. Se avesse potuto scegliere, Marcelo si sarebbe concesso volentieri un ultimo ballo in Europa. Magari in Serie A, magari con il Lecce.
FINALE AMARO
—L’avventura di Marcelo con il Fluminense non è terminata nel migliore dei modi. Lo scorso 2 novembre, durante un match contro il Gremio, il terzino brasiliano ha litigato platealmente con il tecnico Mano Menezes, che aveva chiesto all’ex capitano del Real di entrare in campo nei minuti finali. Poche ore dopo il duro confronto, ripreso dalle telecamere e diventato presto virale sul web, Marcelo ha risolto il suo contratto con il club di Rio de Janeiro. Eppure, a 36 anni, era ancora convinto di poter dire la sua sui campi da calcio.
il retroscena
—Non c’è dunque da stupirsi se, durante l’ultima sessione di mercato, l’entourage del giocatore abbia provato a contattare alcuni club europei, con l’obiettivo di trovare una squadra pronta ad accogliere Marcelo, desideroso di riavvicinarsi all’amata Madrid. Il Lecce, per esempio, rappresentava un’opzione gradita. Prima dell’apertura della finestra invernale di calciomercato, Pantaleo Corvino aveva annunciato di voler regalare un esterno difensivo a Giampaolo. Gli agenti di Marcelo hanno dunque bussato alla porta del club giallorosso: il brasiliano avrebbe gradito la destinazione. Ma al Lecce serviva un difensore esperto, capace di agire su entrambe le fasce e, soprattutto… pronto all’uso. Il profilo del 36enne Marcelo, fermo ai box da settimane e reduce da un’intera carriera da terzino sinistro, non corrispondeva all’identikit tracciato dai salentini. E così non se n’è fatto nulla.
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