Morata l’ultimo di una lunga serie: Milan, quando i centravanti floppano

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Dal Balotelli bis a Torres, passando per Higuain, Kalinic, Mandzukic e Luiz Adriano (ma ce ne sono altri): nel post Inzaghi il Diavolo ha fatto collezione di attaccanti che non hanno rispettato le premesse

Giornalista

C’era una volta la maledizione della numero 9. L’esorcismo era riuscito a Olivier Giroud, ma le forze malefiche si sono ripresentate nuovamente nei boschi di Milanello, ampliando il raggio d’azione: ora al Milan la maledizione è diventata, più in generale, quella del centravanti a giudicare da quanto sta succedendo a Morata, tesserato con il numero 7. Alvaro che, a sorpresa, nel giro di poche ore è passato da essere l’attaccante titolare per il derby a centravanti in pectore del Galatasaray, ha del clamoroso in termini di tempistiche, ma è anche una conferma della triste consuetudine che accomuna gli attaccanti rossoneri in epoca recente. Dove Giroud e il secondo Ibra sono le felici eccezioni che confermano la regola.

poche tracce

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Il rendimento di Morata fin qui è stato sicuramente sotto le attese. E per attese non si intende pretese: era oggettivamente difficile pensare che lo spagnolo ripetesse la scorsa stagione (a questo punto dell’anno con l’Atletico Madrid era già quota 19 reti), ma allo stesso tempo era ipotizzabile qualcosa di meglio rispetto agli attuali 6 gol. Questione, parrebbe, anche di feeling mai scattato con Conceiçao. Fatto sta che Alvaro sta svuotando l’armadietto unendosi alla corposa lista di centravanti passati da Milanello lasciando poche tracce (a volte anche nulle). Eccezion fatta per Ibra e Giroud, dicevamo, il Milan ha preso con sé svariati centravanti che – per motivi diversi – non hanno rispettato le premesse. E’ per esempio il caso di Mandzukic, protagonista – si fa per dire – di un semestre “bianco” tra gennaio e giugno 2021: 11 presenze, nessun gol e tanti acciacchi (al punto che Mario, vittima dei sensi di colpo, aveva persino devoluto un mese di stipendio alla onlus del club.

a ritroso

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Decisamente non entusiasmante anche le avventure di Piatek. Il polacco era stato uno dei grandi colpi del mercato rossonero dell’estate 2019 (pagato profumatamente) e aveva anche iniziato bene, per poi smarrirsi col passare dei mesi. I numeri, tra gennaio 2019 e gennaio 2020 (quando si trasferì all’Hertha): gli 11 gol del primo semestre sono diventati i 5 del secondo. I primi sei mesi dell’annata 2018-19 sono quelli di Higuain, che in sé per sé non è stato un vero e proprio flop realizzativo (8 reti in 22 presenze), ma si è arenato dopo un tragico Milan-Juve. Una partita da cui l’argentino non si è più ripreso, al punto che la sua avventura rossonera è terminata dopo sei mesi. Continuando il viaggio a ritroso, ecco spuntare Kalinic (2017-18): 6 gol in 41 partite, una sola stagione è stata più che sufficiente per concludere l’esperienza. Male anche il rendimento di Luiz Adriano: il fascino di un centravanti brasiliano era tanto, ma il campo ha sentenziato 6 gol (29 presenze) nella prima stagione, nessuno nel primo semestre della successiva. E poi, addio.

illusioni

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Malissimo il Balotelli-bis edizione ’15-16: 3 centri in 23 partite. E che dire di Destro, corteggiato da Galliani fino… al citofono di casa: 3 gol in 15 apparizioni tra gennaio e giugno 2015. Nella stessa stagione, dimenticabile anche l’apporto di Fernando Torres, arrivato fra leciti squilli di tromba e autore di un solo gol tra agosto e dicembre 2014. Ci possiamo fermare qui, anche perché riavvolgendo ulteriormente il nastro si arriva in fretta a Pippo Inzaghi: e qui, da qualsiasi lato la si osservi, il problema del centravanti ovviamente non esiste.

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