Il legame tra Chieuti e la sua squadra calcistica locale, l’USD San Giorgio, è sacro. In città si respira il legame profondo e l’attaccamento ai colori giallorossi dei suoi tifosi. Tra il mare, con Lesina che la costeggia e le montagne interne del Gargano, con Serracapriola che la guarda dall’alto, la ridente cittadina a cavallo tra Puglia e Molise, vive il suo attaccamento profondo alla realtà calcistica del paese. Indipendentemente dalla categoria di gioco (e la devi dire qual è). Uno sguardo al mare e non puoi che ammirare le Isole Tremiti in lontananza, ma lo sguardo dei tifosi del San Giorgio è sempre rivolto al campo di gioco, dove l’ala protettrice del santo patrono accompagna la squadra sempre, addirittura intrisa nel nome stesso. Gli intoccabili colori sociali sono il giallo ed il rosso, è presenziata da Domenico Musolo e diretta da; Pietro De Fabiis e Renzo Mannella, Rita Ianziti, Mariagrazia, Francesca Clavero, Michele di Lucia, Emiliano D’Onofrio, Graziano Castelnuovo, Pietro De Felice, Antonio De Fabiis e Giuseppe Di Lucia, allenata dal mister santacrociano (Santacroce a Magliano, CB) Nicolino di Tullio, è attuale militante della Prima Categoria molisana Girone B. Per il settore giovanile, ripristinato l’anno scorso, la cura è stata affidata all’istruttore serracapriolese Giuseppe Troiano ed il lavoro è stato ripreso con particolare attenzione, portando i ragazzi under 15 ai campionati regionali molisani. Il mister, il centrocampista Pietro Tavani (2005), il mediano lesinese (Lesina, FG) Michele Di Carlo ed il mister delle settore giovanile, hanno concesso una piacevole intervista.
Il centrocampista Pietro Tavani è apparso espansivo e coinvolto: “Questa squadra è stata messa su nel 2019, io sono qui da tre anni” spiega il giovane. “Il progetto è basato sul collettivo, l’affetto del pubblico non dovrebbe mai mancare e ringraziamo ogni cittadino che ci sostiene. Un mio contributo? Beh, sono un ragazzo umile (ride, ndr), però sono felice di veder mio nonno e papà sugli spalti mentre tifano per tutti ma soprattutto per me. In realtà sono tornato da un po’, un infortunio mi ha tenuto fuori dal campo, però ho voglia di recuperare anche per il gruppo. Le possibilità di crescita all’interno del nostro territorio sono maggiormente presenti a Campomarino e Termoli con la San Pietro e Paolo, di conseguenza i giovani tendono a formarsi altrove, spero che con il nuovo settore le cose cambino. Ringrazio la società, il mister e soprattutto mia madre”.
Meno espansivo e più timido, nonostante non fosse la prima occasione in cui ha risposto alle domande della testata sottoscritta, il mediano lesinese, Michele Di Carlo, si è presentato così: “Non ho vissuto benissimo la scomparsa del calcio a Lesina, il mio paese d’origine, sono situazioni che non giovano al nostro futuro” Di Carlo aggiunge: ”Detto ciò, sono arrivato qui con l’obiettivo di non abbandonare il calcio e continuare a divertirmi, ci sono riuscito e noto che il mister è molto attento alle nostre esigenze. Non ho grosse pretese, preferisco che la squadra vada avanti, per questo va garantito l’ausilio del pubblico, non dimentichiamoci che per i ragazzi, anche più piccoli di me, è sinonimo di sfogo, non sono vicinissime le città con team importanti come Cerignola o Foggia. Tuttavia, sia io che gli altri due ragazzi di Lesina, il centrocampista Leonardo Basile e l’esterno Emanuele Pinto, abbiamo trovato un luogo famigliare ed anche se suona ripetitivo, un ringraziamento va fatto a tutto lo staff”.
Mister Pino Troiano: “Questo è il primo anno in cui la scuola calcio prende forma a Chieuti, poiché non credo sia giusto che i più piccoli facciano chilometri per poter svolgere attività sportive. Da un punto di vista formativo, li considero adulti, so che possono comprendermi e per questo non mi faccio “intenerire”, penso sappiano che se mostro rigidità alcune volte è per aspirare ad una perfetta disciplina. Mi conoscevano già per aver giocato nell’A.S.D. Frentania, è bello vedere che da una parte possa essere un loro idolo. Anche loro mi insegnano tanto, ogni giorno. Spesso in Puglia, soprattutto nella provincia di Foggia, non ci si rende conto che i settori giovanili vanno supportati separatamente dalla prima squadra, poiché spesso si tende a togliere ai più piccoli per poter alimentare i costi delle categorie dilettantistiche, non è consono alla crescita dei cadetti. Gli investitori preferiscono, a volte, reggere società sportive ufficiali, sarebbe bello vedere qualcuno che spinga le realtà primordiali. Tra l’altro, alcuni dirigenti non sono disposti a rimanere nell’ombra pur patrocinando e ciò appare controproducente. Ho vissuto 12 anni a Pistoia, la differenza organizzativa è evidente. In ogni caso, sono felicissimo della fiducia postami dal presidente Domenico Musolo e sono fiero del fatto che i miei bimbi possano vivere un’esperienza come quella che ho vissuto io alla loro età, a Termoli”.
Mister Nicolino Di Tullio: “È importante precisare che il confine con il Molise risulta essere provvidenziale. Società come quelle di Campomarino e San Pietro e Paolo (Termoli) giocano un ruolo fondamentale per le nostre risorse sportive. Non conoscevo bene Chieuti, all’inizio della stagione sono stato contattato dal presidente e l’ambiente mi aggrada parecchio. L’unione fa la forza, non è solo una frase fatta ma rispecchia l’autenticità in cui viviamo, per questo il tipo di spettatori non deve aggirarsi intorno alla famiglia dei tesserati. Per fortuna a Chieuti c’è un ottimo coinvolgimento, speriamo sia sempre più presente. Ringrazio il presidente, sua moglie Rita e la nostra amica Francesca, ci seguono dagli spalti anche quando piove e tira il vento gelido (ride un po’, ndr), anche i dirigenti sono parte integrante della rinascita ”.
Il calore dei chieutini non passa inosservato e al team si augura lunga vita.
