Il turco è tornato a segnare, non succedeva da 77 giorni, dal derby dell’11 gennaio. E adesso è davvero al centro del progetto bianconero
Yildiz ritrova il sorriso e lo restituisce alla Signora. Se non è un segno del destino, è qualcosa di molto simile. L’era Thiago Motta si è chiusa a Firenze con Kenan in panchina anche dopo il 3-0 dei viola. Quella di Igor Tudor si apre con una magia del numero 10 lanciato verso la porta da un rimpallo vincente di Dusan Vlahovic, il manifesto dei bianconeri finiti nell’angolo con la precedente gestione. Il mondo capovolto in meno di una settimana. Merito di Yildiz, rimesso al centro della Juventus. Dieci di nome e di fatto. Kenan, dopo mesi vissuti con i piedi sulla linea laterale, contro il Genoa è tornato a danzare nelle zone di campo che preferisce. Più trequartista che ala. Meno confini da rispettare e più libertà d’azione per scatenare fantasia e genialità. Il gol è un po’ lo spot del calcio di Yildiz, mix di determinazione tedesca (come la madre) ed estro turco (come il papà). L’ex Bayern ha puntato l’area con cattiveria e poi l’istinto gli ha suggerito una giocata un po’ da calcio di strada e un po’ da PlayStation: dribbling secco e diagonale di destro sotto l’incrocio. “Uno dei miei gol più belli – sottolinea il numero 10 a fine partita – ma spero di farne anche dei normali. Sì, è stato importante anche Tudor a inizio azione… Ringrazio Motta, ha fatto quello che poteva. Siamo contenti e siamo un bel gruppo, Tudor ha portato molta energia”. Yildiz ha esultato a braccia aperte, sommerso dai compagni, e l’Allianz Stadium è andato in delirio.
dieci e lode
—Kenan ha scacciato i fantasmi della Signora, tornata vincente dopo le figuracce contro Atalanta e Fiorentina. Il “diez” ha sempre messo la Juventus prima di tutto e tutti, ma ovviamente anche lui aveva patito l’ultimo periodo: bastava guardarlo in faccia per capire che lo sguardo non era quello dei tempi migliori. Ieri gli occhi della 19enne stellina turca sono tornati a brillare e a guadagnarci è stata la Juventus. Kenan ama Del Piero, il suo idolo, ma non si è mai paragonato alla leggenda bianconera come qualcuno gli ha fatto pesare in passato. Kenan vuole essere Kenan e i suoi numeri sono sempre più da predestinato. Basti pensare che soltanto il fenomeno Lamine Yamal (Barcellona, classe 2007) e Assane Diao (Como, 2005) sono più giovani dello juventino tra i giocatori con almeno cinque gol nei cinque maggiori campionati d’Europa. Non a caso tutte le big, soprattutto quelle inglesi, hanno messo nel mirino il turco. Ma Kenan, legatissimo alla Juve, vorrebbe restare a Torino anche in futuro.
yildiz, digiuno finito
—Intanto Yildiz in un colpo solo ha festeggiato il settimo gol stagionale (contando anche le Coppe) e alleggerito la pressione dell’ambiente e anche la sua, visto che non segnava dal derby col Torino (11 gennaio). “Sono contento per Kenan, ha doti importanti”, garantisce Tudor. Se la stella di Yildiz ha benedetto il debutto di Igor, la solidità di Locatelli e Thuram è stata altrettanto determinante. “Tudor ci ha chiesto attaccamento alla maglia e dobbiamo seguirlo per raggiungere l’obiettivo”, assicura il capitano. Frasi controfirmate da Khephren: “Ci siamo guardati allo specchio e stavolta si è visto: abbiamo messo tanto cuore”.
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