L’ex ct azzurro: “L’impresa di Monaco nasce dalle idee e dal coraggio: anche sul pari i nerazzurri non si sono difesi ma hanno cercato il successo. Ora vanno dosate le forze, ma Inzaghi ha il gruppo per centrare tre trofei”
Un’impresa all’italiana. Nel senso che è stata ottenuta con impegno, con sofferenza, con una strenua difesa e con rapidi e micidiali contropiede. Certo, in questa vittoria dell’Inter a Monaco di Baviera c’è qualcosa del nostro passato, non posso negarlo, ma non posso esimermi dal fare i complimenti ai nerazzurri che hanno dato l’anima per raggiungere un risultato che, a mio parere, è strameritato. Ho ammirato una squadra generosa, quella di Simone Inzaghi, una squadra che aveva ben chiaro quello che voleva fare e lo ha fatto. Io preferisco quando si gioca un po’ avanti, quando si cerca di aggredire l’avversario, però bisogna anche tenere conto della forza dei rivali e, di conseguenza, adeguarsi a chi si ha davanti.
coraggio e idee
—L’Inter ha dimostrato di possedere un impianto molto solido, poi si può alzare o abbassare il baricentro della squadra, ma l’importante è avere una forza di base che fa stare in piedi tutta l’architettura. Dopo il pareggio del Bayern ci saremmo potuti aspettare una difesa del pareggio, e invece ho visto i nerazzurri lanciarsi in avanti e costruire l’azione del secondo gol. Questo significa che ai giocatori dell’Inter non manca il coraggio e non mancano neppure le idee. Il trionfo in Champions, soprattutto dopo questo successo che fa aumentare l’autostima a tutto l’ambiente, adesso è possibile: magari si deve cercare di proporre qualcosa di più a livello di gioco, ma sono convinto che, su questo aspetto, Simone Inzaghi lavorerà nei prossimi giorni. In vista del ritorno a San Siro il vantaggio accumulato è notevole: ai nerazzurri andranno bene due risultati su tre, mica male.

partite ravvicinate
—E a testimoniare il fatto che si tratta di un periodo emozionante per i nerazzurri ci sono anche gli altri due obiettivi stagionali per i quali l’Inter è ancora in corsa. In primis, ovviamente, c’è il campionato. Il pareggio a Parma, subito in rimonta dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-0, aveva fatto suonare qualche campanello d’allarme. Come sempre, quando accadono queste situazioni, nel tritacarne delle critiche finiscono le scelte dell’allenatore. Io, che considero Simone Inzaghi un bravo tecnico che si è molto evoluto negli ultimi anni, ritengo che il calo nella ripresa disputata al Tardini sia figlio dell’impegno di Champions a Monaco di Baviera. Me ne intendo abbastanza di partite ravvicinate e so quanto i giocatori possano esserne influenzati, sia dal punto di vista atletico sia dal punto di vista psicologico. Non si riesce a mantenere un’elevata concentrazione, anche se sarebbe necessario farlo, perché la testa dell’uomo può pensare a una sola cosa per volta. Normale, quindi, quando ci si batte su più fronti, dover concedere qualcosa all’attenzione.
volata scudetto
—In ogni caso il Napoli, con il pareggio di Bologna, non si è avvicinato più di tanto: i punti di distacco, a favore dei nerazzurri, sono sempre tre e mi pare un buon margine per affrontare la volata finale. Inutile, a mio avviso, guardare al calendario dell’Inter e del Napoli per capire dove, come e quando le due possono perdere o guadagnare punti. Lo dico perché, al tramonto di ogni campionato, la differenza non la si fa basandosi sulle qualità tecniche, ma si punta moltissimo sull’aspetto atletico e nervoso. Può capitare di vincere una partita difficilissima contro una diretta concorrente e poi di crollare in uno scontro con una squadra che, sulla carta, è considerata debole. La storia della Serie A è piena di questi episodi, e per questa ragione considero le tabelle un esercizio abbastanza fine a se stesso. Inoltre il Napoli non mi pare che sia nel suo momento migliore: la squadra di Antonio Conte sta facendo un piccolo miracolo, perché è stata assemblata nell’estate scorsa, veniva da una stagione negativa ed è subito stata capace di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda del suo allenatore e di arrampicarsi fino al vertice della classifica.

gruppo esperto
—Non le si può chiedere l’impossibile: se arriverà, bisognerà soltanto inchinarsi e applaudire. Però continuo a pensare che l’Inter abbia qualcosa di più e sia favorito per la vittoria dello scudetto. Inoltre c’è la Coppa Italia. Dopo l’1-1 dell’andata, c’è il derby di ritorno da giocare e i nerazzurri hanno la possibilità di superare il Milan di Conceiçao che sta già pensando (perlomeno a livello dirigenziale) alla prossima stagione. I ragazzi di Inzaghi puntano al Triplete e ce la possono fare: sarebbe un’impresa clamorosa. Certo, adesso bisogna raccogliere tutte le energie e avere la saggezza di convogliarle partita dopo partita, dosando l’impegno dei vari interpreti. È il gruppo, in questo momento, che può fare la differenza. E l’Inter il gruppo ce l’ha. Un gruppo forte, tecnicamente e fisicamente, e molto esperto. Questi sono valori che in campo si notano e pesano parecchio.
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