Ore 16:52 del 17 aprile: esplode la festa. Il vecchio stadio “Capozza” ribolle di gioia pazza, incontenibile: il Casarano ha coronato il suo sogno, la leggenda è diventata storia. Dopo 26 anni di attesa condita da tribolazioni, illusioni, patimenti e delusioni il ritorno nel calcio che conta si è materializzato in un ventoso e grigio pomeriggio di aprile, al cospetto di quasi cinquemila cuori pulsanti, in una città che saluta questa conquista come un riscatto. Ma oggi è festa grande e vedere grandi e, soprattutto piccini, ebbri di gioia è impagabile, sono immagini che resteranno a lungo nella memoria collettiva. “La Capolista se ne va” ha intonato a squarciagola la mitica Curva Nord che è stata come una miccia abile ad innescare tutti i settori dello stadio e ai suoi piedi ha ballato e cantato tutta la rosa dei calciatori con il presidente Antonio Filograna che ha pianto, così come aveva chiesto alla squadra nella vigilia “lacrime di gioia”.
Nel corridoio degli spogliatoi del “Capozza” che porta allo stanzone riservato ai rossazzurri c’è una gigantografia del volto del Cavalier Antonio Filograna, indiscusso nume tutelare del Casarano che, dal vicolo cieco della Promozione, trascinò, con straripante entusiasmo e non poco dispendio di energie economiche, il Casarano al proscenio del calcio professionistico in un ventennio di gloria pura. I ragazzi, soprattutto nei concitati momenti pre partita, spesso si sono fermati ad ammirare quel volto rassicurante, anche a sfiorarlo con le dita. Il loro gesto delicato sembrava quasi la richiesta di una muta benedizione, da parte di quell’uomo che ha rappresentato la quintessenza del calcio casaranese. Oggi, nel giorno in cui si “consacra” la tanto agognata promozione, la convinzione comune dei rossazzurri che oramai conoscono a menadito la statura del Presidente per antonomasia, è stata: “Il Cavaliere oggi sarebbe stato orgoglioso di noi”. E non a caso il primo ricordo commosso e grato del presidente Filograna lo rivolge al cielo, allo Zio che, ci piace immaginare festante anch’egli nel vedere come il nipote è riuscito a ripercorrere le sue orme e non solo in campo sportivo. Antonio Filograna è stato abile a stimolare le energie positive, coinvolgendole e rendendole partecipi di un progetto di miglioramento e di crescita sociale complessivo rendendo il calcio finalmente uno sport vero, partecipato. E anche questa non è un successo di poco conto. E la festa continua…
Reti: Cajazzo al 41’p.t.; 12′ Morales al 12’, Perez al 40’, Cerutti al 45’s.t.
CASARANO: Fernandes; Barone, Legittimo (dal 39′ st Rizzo), Morales (dal 42′ st Cerutti); Cajazzo, Logoluso, D’Alena (dal 29′ st Tejo), Pinto; Ferrara (dal 25′ st Saraniti); Loiodice, Malcore (dal 34′ st Perez) A disposizione: Ferilli, Opoola, Milicevic, Baldè. Allenatore: Di Bari
Fidelis ANDRIA: Esposito; Ercoli (dal 1′ st Balba), Derosa, Cipolletta (dal 18′ st Ferrara), Bonnin; Risolo, Babaj (dal 18′ st Graziano), Cancelli, Likaxhiu (dal 25′ st Verna); Tedesco, Fantacci. A disposizione: Summa, Verna, Da Silva, Rotondi, De Luca, Rafanelli. Allenatore: Scaringella
Arbitro: Lascaro di Matera
Note – ammoniti: Risolo, Tedesco, Saraniti, Graziano;
Fonte: official page