Ieri terapie per il turco, che spera ma resta a rischio per il Parma. Se non ce la fa, Chico trequartista o due punte
Le ore passano e le possibilità di vederlo in campo inevitabilmente diminuiscono, ma non è ancora detta l’ultima parola. Kenan Yildiz ieri non si è allenato, ha fatto terapie come da programma dopo la botta rimediata nell’allenamento di mercoledì e resta in forte dubbio per la gara con il Parma. Il calendario aiuta perché mancano ancora tre giorni a lunedì, quando la Juventus scenderà in campo al Tardini contro il Parma per il posticipo di Pasquetta, ma il pericolo che Igor Tudor dovrà – per la prima volta da quando allena la Juventus – fare a meno del suo numero dieci resta concreto, anche se il ragazzo turco ieri si sentiva meglio e spera ancora di recuperare per il match. I medici però frenano, non vogliono correre rischi in un momento cruciale della stagione e oggi si deciderà se mandarlo in campo con gli altri questa mattina per l’allenamento aperto ai tifosi oppure tenerlo ancora a riposo. Nel frattempo il tecnico lavora sul piano B: per sostituirlo si candidano Francisco Conceiçao e Randal Kolo Muani, entrambi finiti ai margini con la nuova gestione e a caccia della prima presenza da titolare con il croato in panchina.
Panchine e futuro in bilico
—Trentotto minuti contro quarantacinque: è il tempo trascorso in campo dall’ala portoghese e dall’attaccante francese negli ultimi tre incontri. Una netta inversione di tendenza soprattutto per Kolo Muani, che da quando era arrivato alla Juventus — fine gennaio — in campionato era sempre partito dall’inizio con Thiago Motta (7 volte) tranne contro il Cagliari. Il vento è cambiato in fretta, complici la sbandierata passione di Tudor per Vlahovic, il cambio di modulo e la sua posizione di precario. Kolo è in prestito senza né obbligo o diritto di riscatto e a fine giugno quasi certamente tornerà al Psg. L’idea iniziale di Cristiano Giuntoli di proporre ai francesi un altro anno di prestito con riscatto fissato a 40-45 milioni nel 2026 non è naufragata del tutto ma al momento è in stand by e le chance di permanenza sono in ribasso, sia perché il rendimento del francese è nettamente calato dopo i cinque gol nei primi tre match, sia perché il giocatore era stato voluto principalmente da Motta. Randal ha perso il posto e forse anche la voglia di restare a Torino manifestata all’inizio, almeno così sembra dallo scarso impegno che mette quando subentra. Discorso simile per Conceiçao, che già nell’ultimo periodo con Thiago era scivolato in panchina, anche a causa di problemi fisici. Così dal riscatto certo (con cifra già fissata con il Porto a 30 milioni, ovvero il costo della clausola) si è passati a un addio ormai quasi scontato. Il giocatore è scontento, probabilmente s’aspettava di giocare di più, e la Juventus non è più convinta di spendere una cifra così alta. Anche perché con il cambio di modulo si fa fatica a trovargli una collocazione.
le due opzioni
—Per Tudor Chico può giocare, oltre che a tutta fascia, da trequartista nel 3-4-2-1, modulo utilizzato finora. Potrebbe essere lui a sostituire Yildiz se non dovesse farcela, con Teun Koopmeiners (pure lui in dubbio: ieri ancora a parte) o Nico Gonzalez accanto. In questo modo il tecnico non sarebbe costretto a cambiare sistema di gioco, cosa che invece dovrebbe fare nel caso in cui decidesse di puntare su Kolo Muani: un solo fantasista alle spalle della coppia composta dal francese e da Dusan Vlahovic, una soluzione finora mai vista con Tudor, neppure a gara in corso. Con Motta i due avevano giocato insieme dall’inizio nel 4-1-4-1 solo nei quarti di Coppa Italia contro l’Empoli, ma non era andata benissimo: sconfitta ai rigori e zero gol per entrambi nei tempi regolamentari. La sensazione è che Conceiçao sia favorito sul francese. Mancano ancora tre giorni e tutti e due proveranno a convincere Tudor.
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