Il San Severo Calcio milita nella Promozione pugliese girone A e non è stato facile affrontare l’ultimo periodo. I giallorossi attendono la matematica salvezza. L’allenatore Giuseppe Lopolito ed il terzino monopolitano Gaetano Grassi (2001) hanno rilasciato dichiarazioni riguardo l’attuale campionato e la questione-campo.
Mister Pino Lopolito: “Sono subentrato ad ottobre, per me è stato un grande ritorno poiché mi sono sempre sentito a casa, ovviamente allenare in un campionato già avviato non è il massimo. Paradossalmente da ciò che si potrebbe pensare, San Severo è una piazza sportiva importante ed anche il tifo non smette di farsi sentire. La passione è l’insegna di questo girone, ciò non vuol dire che la situazione venga presa sottogamba poiché i ragazzi che giocano qui hanno dei sogni ed è giusto che ci credano. Come mister, mi ritengo un <genitore calcistico>, anche se, da un punto di vista caratteriale, non mi viene naturale arrabbiarmi con i ragazzi, però ci sono alcuni momenti in cui il ruolo conta”. Spiega il mister foggiano, “ho avuto la fortuna di poter conoscere Zeman durante le giovanili, è stato il mio allenatore, io ero un umile corridore della metà campo ma avevo le idee chiare, ovviamente erano altri tempi. Io mi rivedo in ogni ragazzo che gioisce ad un gol e si arrabbia per una sconfitta, fa parte del percorso calcistico”. Riguardo la struttura, Lopolito aggiunge: “La presidenza, con i fratelli Fontanelle, Leonardo Iadevaio e l’amministrazione comunale stanno collaborando affinché si apportino migliorie al Ricciardelli, ne gioveranno soprattutto i più giovani. Suppongo che la gente citata sia competente e voglia davvero portare avanti il nostro progetto”. Sugli obiettivi il tecnico si esprime chiaramente: “La salvezza è il punto cardine della stagione, però l’impegno e la dedizione mi hanno fatto ben sperare nel futuro di questa piazza”.
Gaetano Grasso, terzino (2001): “Lopolito è un mister navigato, sa cosa fare con i suoi ragazzi. Ad esempio per quanto concerne il mio ruolo, le sue scelte tattiche si sposano bene con le mie caratteristiche. Ormai sono a San Severo da diversi anni, 5 per l’esattezza, il Ricciardelli conosce le mie gioie ed i miei dolori, non dimenticherò mai l’infortunio alla caviglia e la lenta ripresa annessa. Per un periodo ho giocato al nord, detto francamente <è tutta un’altra cosa” aggiunge il terzino monopolitano in maniera informale “qui le strutture non sono un granché e per renderle agibili al 100% occorre del tempo, gli stadi omologati nella provincia di Foggia si possono contare sulle dita di una mano. Per ora siamo proiettati solo sulla salvezza, ringrazio la mia famiglia per il costante supporto”.
