di Danilo Sandalo
(Si ringrazia Giuseppe Romano per la concessione dell’ immagine di copertina).
Un Lecce in caduta libera perde rovinosamente per 3-0 al “Via del Mare” contro il Como di Cesc Fabregas e dell’ ex capitano giallorosso Gabriel Strefezza.
Una partita che sancisce la crisi infinita dei padroni di casa incapaci di portare a casa i 3 punti in una gara che doveva rappresentare la svolta e che invece si è trasformata in un autentico incubo per tutto l’ ambiente di fede giallorossa che ora vede il baratro della Serie B molto più vicino, non tanto per la classifica ma quanto per l’ incapacità di uscire fuori da questa situazione.
I gol messi a segno da Diao al 33′ del primo tempo e al 90′ e da Goldaniga all’ 84′ dimostrano tutti i limiti della squadra allestita in estate che non è stata migliorata durante il mercato invernale perchè sebbene non sia la peggiore almeno sulla carta, va sottolineato che in qualche reparto presenta delle lacune evidenti che i giocatori attuali non possono sopperire per le caratteristiche che hanno.
La società sta valutando l’ esonero di mister Giampaolo che non è da considerarsi per niente nè l’ unico nè l’ assoluto responsabile di questa situazione e di questa debacle.
Mandare via il tecnico non risolverà i problemi del Lecce, visto anche il calendario piuttosto impegnativo che spetta ai salentini in questo rush finale di campionato.
Ad oggi forse non basta neanche calarsi nel duro lavoro del campo per uscire da questa situazione, ma provare a fare un sano mea culpa generale non sarebbe poi così strano e sbagliato, soprattutto per rispetto ai tifosi, sempre presenti e passionali che oggi nonostante tutto erano in 28000 al “Via del Mare” ad incitare la squadra e lo continueranno a fare sempre e comunque.
E’ a loro che si deve qualcosa e a tutto il territorio, quel Salento accogliente e sempre pronto ad essere orgoglioso della propria identità qualunque sia l’ esito dei risultati.
