A.S.D. SAN MARCO IN LAMIS. I CAMPIONI DELLA PUGLIA SONO LORO!

A poco più di un mese dalla vittoria della Coppa Apulia della Promozione (27/03 contro il Leverano LE), l’entusiasmo che serpeggiava tra le strade sammarchesi non si è per nulla pacato e sembra sia avvenuto ieri il momento in cui capitan Salerno ha sollevato l’agognata coppa per il rituale della premiazione. La città e la squadra non dimenticheranno mai il momento in cui il Gargano ha aggiornato il suo Palmares a sfondo regionale. Alcuni tesserati hanno rilasciato delle dichiarazioni. 

MISTER MARCELLO IANNACONE: “Senza peccare di presunzione, ho pensato fin da subito che potevamo ribaltarla, soprattutto per il fatto che risultato d’andata non ci ha reso per nulla giustizia. Il 27 marzo di quest’anno non c’è stata solo la vittoria dell’A.S.D San Marco, ma anche lo sport e l’intrattenimento locale sono stati onorati. Il fair play ha regnato durante tutta la gara, non ci sono stati episodi spiacevoli nonostante l’importanza del trofeo, tutt’altro, sono arrivati anche tifosi di altre città a sostenerci. Faccio tutto ciò per la mia terra, la società mi accompagna in ogni scelta ed è difficile trovare gente disposta a mettere da parte il proprio interesse per il bene comune, il calcio dovrebbe basarsi su questo. La Coppa?” esclama Iannacone con un sorriso “è in tour, i commercianti fanno a turno per tenerla nel proprio esercizio, sta facendo il giro come una Madonna in processione (ride). Per i play off la situazione è un po’ complicata, la prima salirà direttamente e l’altra dovrà vincere i play off e piazzarsi in una buona posizione in classifica, salvo ripescaggi nell’attuale Eccellenz. A conti fatti, dovremmo scontrarci in semifinale con la Palese, a Mola. Non affrontiamo le gare con tensione, siamo sicuri di noi e scendiamo in campo con un grosso sorriso”.

Antonio Ianzano, timido esterno d’attacco destro (2005): “Ho vissuto la finale di coppa dalla panchina ma ho festeggiato come se avessi giocato io, la mia città ha vinto e non sono riuscito a contenermi. I gol segnati quest’anno? Sono tutti dedicati a me stesso, me lo merito. Mio padre viene spesso a trovarmi durante i match, anche lui ha giocato ed era attaccante” aggiunge sorridendo il giovane sammarchese “è un marchio di famiglia. Spero di continuare ad indossare la maglia del mio paese e di poter crescere sempre di più”.

Mattia Cacchione, attaccante (1998): “Io bomber? Sì, però segniamo tutti, non c’è differenza. Questa stagione è incredibile, la finale è stata doppiamente bella poiché a Leverano siamo stati sconfitti per 3-1, ma appena giunti sul pullman stavamo persino organizzando il ritorno” spiega garbatamente il giovane serracapriolese “gol più bello? Contro il Mola, passai la sfera a Fiore e crossandola l’ho ripresa ed ho sorpreso il portiere avversario, gioco prima di tutto per la squadra, comunque riesco a raggiunger obiettivi individuali”. 

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