Dopo mesi di sacrifici, sudore e grandi emozioni finalmente il nostro campionato è giunto al felice epilogo. Si conclude un anno importante, una stagione calcistica che, dopo 27 anni, ci riporta in serie C. E’ stata una stagione ricca di soddisfazioni ed ora siamo felici di essere riusciti a scrivere, per Casarano città e per la Casarano sportiva, una nuova, gloriosa pagina di storia. E’ stata una cavalcata difficile ed entusiasmante che ci ha visto competere con diverse squadre forti e ben attrezzate che, come noi, nutrivano lo stesso desiderio cullando la medesima ambizione, ma alla fine ha prevalso il nostro grande Cuore, unito alle nostre qualità. Eravamo partiti, in quel lontano mese di luglio del 2024, carichi di speranze e di grandi aspirazioni. Volevamo rincorrere un sogno, il grande desiderio agognato da un intero popolo, il nostro popolo rossoazzurro. Nel calcio, è risaputo, non vi sono certezze assolute, tutto va conquistato con sacrificio, impegno e dedizione. Il nostro primo obiettivo era quello di mettere in piedi una società nuova, con persone ed amici dal cuore rossoazzurro, con competenze ed un grande senso di appartenenza. Erano queste le basi principali per costruire un percorso lungimirante e di prospettiva.
Perciò, fin da subito, insieme a Fulvio Navone e con il ritorno di Antonio Obbiettivo, abbiamo gettato le basi con i giusti presupposti e con la precisa scelta di puntare sugli uomini ancor prima che sui calciatori. Il mio, il nostro desiderio, fin da subito, era quello di plasmare una compagine forte nelle individualità ma che, nel contempo, potesse essere una squadra solida ed unita e soprattutto, un gruppo vincente, in possesso di una mentalità vincente. Incontrando tutti i nuovi calciatori ho cercato nei loro sguardi e nelle loro parole l’ambizione e la condivisione di un progetto lungimirante e di spessore. Nel ritiro di Rivisondoli, in agosto, abbiamo realizzato che la strada poteva essere quella giusta, che le nostre ambizioni potevano prendere forma e che potevamo ambire in qualcosa di inimmaginabile fino a qualche mese prima. Il bagno di folla in occasione della presentazione della squadra nel nostro stadio con l’abbraccio di un’intera tifoseria unita e compatta, è stato un segno premonitore che tutte le componenti potevano essere un corpo unico e soprattutto pronte a misurarsi in un’avventura importante. La storia del campionato, fin da subito, ci ha dato la crescente consapevolezza che le ambizioni nutrite potevano materializzarsi, anche se la squadra non riusciva ad esprimersi al meglio delle sue possibilità, soprattutto se commisurata alla qualità della rosa di calciatori messa a disposizione dello staff tecnico. La prima vera difficoltà si è palesata l’8 dicembre 2024, giorno dell’Immacolata, quando per la prima volta abbiamo subito l’onta della sconfitta ad Andria. Personalmente non ero preoccupato della sconfitta in sé per sé, ma ero deluso, questo sì, dal modo con cui, in quel giorno, la gara era stata affrontata, senza motivazioni e senza nerbo, difettando in maniera molto evidente del piglio di grande squadra ambiziosa come ritenevo fosse la nostra. A qual punto era necessario un atto di coraggio, ma anche di spregiudicatezza. Avevamo la convinzione di avere una squadra forte e completa, ma la guida tecnica, purtroppo, non si stava dimostrando all’altezza della situazione.
Detto fatto. Anche contro il parere dei miei più stretti collaboratori, ho preso io personalmente la responsabilità della decisione. Eravamo al secondo posto anche seppur a due lunghezza di distacco dalla prima. In pochi giorni la scelta ricadde su un nuovo allenatore, sconosciuto ai più, perché anche se aveva contribuito alla salvezza del Bari, pochi mesi prima, si riteneva non avesse quell’esperienza necessaria per affrontare un campionato difficile come quello di serie D. A me, invece, bastarono pochi minuti per cogliere negli occhi di Vito Di Bari quell’ambizione e quelle motivazioni che cercavo per guidare un gruppo importante. Quell’incontro nel mio ufficio credo sia stato lo spartiacque per ridare linfa vitale a quel nostro sogno sempre più crescente. Da quel momento in poi, è stata una continua cavalcata, ricca di emozioni e di grandi e lusinghieri risultati con all’orizzonte il traguardo che si avvicinava sempre di più.
Il nostro sogno si stava finalmente materializzando.
La storia dei giorni nostri è stata la festa in quel giovedì santo, giorno della consacrazione della vittoria che, per una incredibile coincidenza, è stata suggellata proprio dal successo ottenuto sull’Andria. E così, quella che era stata la partita della svolta, l’8 dicembre 2024, nella gara di ritorno, ci permetteva, dopo 27 lunghi anni, di ritornare nel calcio che conta, in serie C. La festa del 4 maggio, prima nello stadio con coreografie meritevoli di ben altre categorie e platee e poi in piazza, è stato il suggello di un amore grande, smisurato, da parte di tutti..
Giunti all’epilogo di questa fantastica stagione, sento il dovere di ringraziare tutti gli artefici di questa annata fantastica. Dai miei compagni di viaggio dirigenti, ma soprattutto amici, a tutti i calciatori, ai tecnici, allo staff medico ed a tutti i dipendenti della nostra società. Siamo riusciti a creare un gruppo unito, una vera Famiglia. Era ciò che mi prefiggevo all’inizio della stagione: unire le varie anime e cercare di esaltare un gruppo in tutte le sue componenti.
Il mio personale plauso va a tutto il nostro popolo rossoazzurro, a tutti i nostri impareggiabili tifosi, a tutti i nostri sportivi, che, con grande passione e ritrovato entusiasmo, hanno fatto sempre sentire il loro straordinario calore. Abbiamo voluto creare una forte empatia con tutto l’ambiente circostante, volevamo unire e coinvolgere tutti i paesi a noi vicini e non, perché l’unione tra tutti fa sempre la grande differenza.
I nostri tifosi, vera anima trainante e non soltanto il dodicesimo uomo in campo, hanno fatto la grande differenza. Non vedevo il nostro stadio cosi colmo dai tempi lontani della serie C e sono orgoglioso dell’amore viscerale e passionale di tutta la nostra gente che ha anche pianto insieme a me lacrime di gioia per questo traguardo storico.
Ringrazio tutti coloro che hanno supportato la nostra società, ai giornalisti, ai media che ci sono stati vicini ed a tutti i nostri sponsor che hanno creduto nel nostro progetto sportivo ed hanno manifestato la loro concreta vicinanza.
Un ultimo pensiero ed un ringraziamento particolare lo voglio dedicare a mio zio.
La serie C era il suo sogno anche se lui mirava ancora più in alto.
Voglio dedicare questa vittoria a lui, perché sono convinto che dall’alto dei cieli ci ha saggiamente guidato ed indicato la strada giusta per raggiungere questo traguardo.
Ora ci prendiamo il giusto e meritato riposo anche se ci attende la Poule scudetto, trofeo ambizioso per il quale consumeremo tutte le restanti energie e gocce di sudore. Ci attende la serie C, un campionato difficile che non conosciamo bene e proprio per questo motivo intendiamo essere pronti ad affrontare questa avventura nuova ed intrigante, sempre uniti e sempre vicini per un nuovo futuro tutto da vivere insieme.
Grazie a tutti di vero cuore e sempre Forza Casarano!
Antonio Filograna Sergio
Fonte: official page