I biancazzurri centrano una traversa, sprecano diverse buone opportunità, finiscono sotto di una rete e di due uomini nel primo overtime ma trovano il gol salvezza al 118’ con una mezza rovesciata da antologia del portiere Ciccio Musacco
L’epilogo più incredibile per una stagione maledettamente complicata. La prodezza del portiere Ciccio Musacco a due minuti dal termine dello spareggio playout con il Santeramo ha permesso alla Virtus Bisceglie di conquistare la permanenza nel campionato di Promozione pugliese. Un gol bellissimo, in mezza rovesciata su cross da calcio d’angolo, al 118’ di una partita stregata, nella quale i biancazzurri hanno mancato una serie assurda di occasioni e colpito anche una traversa, finendo sotto di un gol e di due uomini nel primo supplementare. Lo spettacolare gesto tecnico, che ha già ottenuto un inevitabile successo diffondendosi a macchia d’olio sui social, è la gemma preziosa del riscatto di un’annata difficile. La salvezza strappata con tenacia e amore per la maglia da un gruppo straordinario.
Spunto iniziale degli ospiti con l’inzuccata di Sforza da calcio d’angolo: palla sul fondo. Santeramo intraprendente al 6’: iniziativa di Borromeo sull’out destro e assist per Panzarea che ha calciato altissimo. Tutto qui il primo tempo degli avversari. I padroni di casa hanno superato gradualmente l’approccio titubante e proposto il loro gioco. Prima opportunità biscegliese al 18’ per Difrancesco, imbeccato dalla torre del compagno di reparto Caputo: girata dall’interno dell’area oltre la traversa. Virtus ancora pericola al 25’ quando Basile ha lasciato partire un cross basso sul quale Difrancesco ha mancato di un soffio la deviazione vincente. Lo stesso attaccante ci ha provato dalla distanza al 27’ ma l’attento Lovecchio ha bloccato. Noie muscolari per l’under Basile, costretto al forfait e sostituito dal pari età Losapio con lo spostamento di Porcelli da esterno d’attacco a terzino sinistro. Chance interessante per Caputo al 41’ ma il sinistro del bomber si è spento a lato. La fortuna, ancora una volta, ha voltato le spalle al collettivo biancazzurro: il magistrale calcio piazzato di Caputo dal limite, al 44’, ha colto in pieno l’interno della traversa rimbalzando in campo con l’estremo del Santeramo immobile.
Meglio la Virtus anche in apertura di ripresa con il propositivo Vecchio al tiro al 48’ e 51’ per due parate abbastanza semplici del guardiano dei pali murgiano. Biancazzurri ancora ad un passo dal gol con Caputo, che ha incrociato con il destro un diagonale sfilato beffardo a pochi centimetri dallo specchio della porta (53’). Sorte avversa anche per il tiro-cross di Porcelli (56’). Virtus letteralmente falcidiata da un arbitraggio tutt’altro che casalingo, a voler essere diplomatici… La conclusione del subentrato Di Franco, al 75’, è terminata fuori di un niente. Il portiere del Santeramo ha respinto altre due botte da corta distanza di Vecchio, in rapida successione, all’84’, tenendo in piedi la propria squadra malgrado l’elevata mole di occasioni costruite dalla Virtus: bella la combinazione con Losapio per il destro ribattuto d’istinto da Lovecchio, pronto anche sul secondo tentativo. I viaggianti si sono rivisti all’86’ quando Musacco ha alzato una punizione potente ma centrale di Panzarea. Ultimo rilievo dei tempi regolamentari l’espulsione di mister Di Corato durante il recupero.
Costretti a vincere per evitare la retrocessione, i rossoblù di Delle Foglie hanno giocato il tutto per tutto già nel primo overtime, pur concedendo a Di Pierro uno stacco di testa impreciso su tiro dalla bandierina (101’). Il sinistro alto di Borromeo (103’) ha preceduto la punizione di Cantalice deviata sulla base del palo da Musacco quando il recupero concesso, di tre minuti, era già abbondantemente esaurito. Il gioco è proseguito e sull’angolo Sette ha trovato il pertugio giusto per portare i suoi in vantaggio, fra le dirompenti proteste di calciatori e staff della Virtus. Ne hanno fatto le spese Dascoli e Camporeale, espulsi. Di Franco ha avuto subito la palla per pareggiare ma il suo tiro è stato bloccato da Lovecchio sul fischio per l’inversione di campo. I biancazzurri hanno dovuto così affrontare il secondo supplementare con due giocatori in meno sul campo, gettando letteralmente il cuore oltre l’ostacolo. Un vero e proprio assedio nonostante la doppia inferiorità numerica, con il sinistro di Caputo alto (116’) e un’altra sortita di Vito Quacquarelli a lato (117’). La forza della disperazione e l’orgoglio hanno trascinato i biancazzurri, con le energie residue, agli ultimi assalti. Una punizione dalla trequarti calciata da Musacco ha fruttato il corner che Amorese ha battuto pennellando un pallone delizioso per la spettacolare mezza rovesciata del portiere virtussino che si è infilata all’incrocio facendo esplodere di gioia il “Di Liddo”. L’extra time è parso infinito ma al triplice fischio si è scatenato l’entusiasmo irrefrenabile dei calciatori, dei componenti dello staff e dei sostenitori biscegliesi per una salvezza acciuffata nel modo più impensabile e assurdo, con un finale da film ma meritatissima alla luce dello straordinario girone di ritorno del team. Festa grande per la Virtus Bisceglie che parteciperà anche al prossimo campionato di Promozione con la massima determinazione e il tempo necessario per fare tutto nel modo giusto.
| Vito Troilo
| Cristina Pellegrini