L’ex attaccante dell’Inter anni Settanta: “Il presidente Fraizzoli mi faceva addirittura seguire dagli investigatori, però io “comprai” i suoi segugi e riuscii a ingannarlo”
Ispra e Leggiuno, località sulla sponda lombarda del lago Maggiore, sono divise da dieci chilometri. A Leggiuno era nato Gigi Riva, a Ispra è cresciuto colui che avrebbe dovuto essere il suo successore, Giacomo Libera. Riva, ala sinistra del Cagliari, era del 1944, Libera, ala mancina del Varese e poi dell’Inter, è del 1951. Sette anni di differenza. “Eppure – racconta Libera – non ho mai incontrato Riva fuori dal campo”. Due gli incroci da avversari in Serie A, un Varese-Cagliari 0-1 del febbraio 1975, con gol di Rombo di Tuono, e un Inter-Cagliari 1-0 dell’ottobre 1975, con rete di Boninsegna. “Eravamo tutti e due mancini, questa era l’unica cosa che ci accomunava. Gigi era una forza della natura. Il paragone non mi…