La storia romana di un direttore sportivo mai amato nell’ambiente anche per non aver mai utilizzato la lingua italiana, alla fine “esonerato” dai Friedkin
Quando aggiorneranno il grande libro dei dirigenti della Roma durati pochi mesi e allontanati in poche ore, qualcuno indicherà anche il nome di Florent Ghisolfi cercando di ricordare qualche traccia di empatia con l’ambiente e qualche parola in italiano lungo il breve percorso del dirigente francese in giallorosso: poco, molto poco, a dire il vero. Per il 40enne ex Nizza in uscita da Trigoria, il suo bunker, parlano soprattutto le operazioni di mercato. E purtroppo per lui, giovane di belle speranze nel mondo della grande dirigenza calcistica internazionale, non sono affari che passeranno alla storia. Anzi. Perché il sedicesimo dirigente cacciato in 5 anni di presidenza Friedkin (con lui via anche il team manager venuto dal Nizza, Simone Ricchio) ha collezionato…