La prima parte è regolare, praticamente scontata: “Me ne vado dopo aver vissuto anni indimenticabili, grazie ai compagni e ai tifosi”, eccetera eccetera. Poi dalla scarpa non esce un sassolino, ma il massiccio delle Dolomiti: “Il Milan è sempre stata la mia priorità ma, purtroppo, non tutto dipende da una sola persona. La direzione che ha preso il club e alcune decisioni recenti non rispecchiano i valori né l’ambizione che mi hanno portato qui. Me ne vado a testa alta”, ha scritto Theo Hernandez nel suo commiato dal Diavolo. C’eravamo tanto amati, poi non più. Un commiato che ha diviso il popolo del web rossonero, anche se prevale la parte di coloro che lo giudicano irriconoscente e fuori luogo. Ad ogni modo un addio velenoso, e non è la prima volta che succede. In passato – con riferimento agli ultimi quindici anni – c’è chi si è esposto nell’immediatezza, e chi si è sfogato tempo dopo.
Da Montolivo e Balotelli a Morata e Theo: quando col Milan ci si lascia male
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