Lecce e Verona non sfondano: al “Via del Mare” uno scialbo pareggio che fa felice solo Zanetti

di Danilo Sandalo

Lecce e Verona decidono di non farsi male e alla fine della giornata raccolgono un punto ciascuno che come si dice “fa muovere la classifica”, soprattutto per i veronesi che salgono a quota 6 punti mantenendo però sempre la penultima posizione che, tuttavia, potrebbe diventare ultima nel caso di un successo della Fiorentina contro il Genoa.
Per il Verona, a differenza del Lecce, si tratta di un punto guadagnato perchè preso in trasferta senza aver particolarmente sfigurato ma soprattutto senza aver mai osato veramente, se non in rarissime e quasi casuali occasioni, segno evidente che mister Zanetti aveva impostato la gara con un’ unico principale imperativo “PRIMO: Non prenderle” e così alla fine è stato.
Discorso diverso per gli uomini di Di Francesco che sciupano una partita alla loro portata, tra le mura amiche, per poter fare un balzo importante in classifica e dare seguito alla vittoria di Firenze, però nonostante la buonissima volontà messa in campo dai giocatori, nonostante un gioco discretamente costruttivo, c’è da dire però che alla fine tutto si è rivelato abbastanza fumoso dal momento che non ha nè prodotto gol e di conseguenza un risultato che sarebbe stato positivo, nè tanto meno azioni particolarmente pericolose eccezion fatta di un tiro di Banda, ben parato da Montipò, al 23′ del primo tempo e un tiro da fuori area di Stulic che Montipò respinge con qualche difficoltà nonostante la non particolare pericolosità.
Per il resto nulla o quasi di particolarmente entusiasmante, a parte il rigore che l’ arbitro Abisso concede al Lecce al 76′ minuto per un fallo di Bella-Kotchap su Camarda ma che poi toglie una volta richiamato al VAR più per ristabilire gli equilibri della classe arbitrale crocefissa mediaticamente la scorsa settimana per aver revocato, in maniera sacrosanta, il rigore alla Fiorentina proprio contro il Lecce, che per revisione vera e propria.
Un rigore, quello di Firenze, che evidentemente pesa ancora e il gesto di oggi dell’ arbitro palermitano Rosario Abisso lo dimostra ampiamente.

Ad ogni modo, rigore a parte, questa era una gara che si sarebbe dovuta vincere assolutamente, cercando in tutti i modi di finalizzare e soprattutto di mettere nelle condizioni la punta terminale di poter andare a rete, cosa che purtroppo non viene mai fatta con il povero Stulic costretto a sbraitare o fare sponde praticamente inutili per tutta la gara, senza che venga mai servito o messo nelle condizioni di concludere.
Una situazione che può diventare frustrante per l’ attaccante ma anche per i tifosi che, giustamente, si aspettano i gol da lui e dalla squadra e che soprattutto meriterebbero di vedere qualche gol almeno in casa dove il Lecce nell’ ultimo anno, purtroppo, ha vinto una sola volta ossia lo scorso maggio contro il Torino, un pò troppo poco per ricompensare la passione di 22000 anime che da diversi anni riempiono gli spalti del “Via del Mare” sfidando condizioni climatiche o situazioni avverse di ogni tipo.

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