Occhi sul difensore del Feyenoord, il regista dell’Aston Villa e il baby attaccante del Colon. Anche a Tirana la bandiera giallorossa ha incontrato i proprietari Usa della società
Riconoscenza. Non nascondiamolo, è un sentimento molto nobile di cui ognuno di noi vorrebbe essere oggetto. Il calcio, però, ha delle traiettorie che ne consigliano l’utilizzo in quantità variabile. Quante volte si è detto che Enzo Bearzot nel 1986, Marcello Lippi nel 2010 e lo stesso Roberto Mancini nelle ultime, malinconiche qualificazioni per Qatar 2022, abbiano dimostrato troppa gratitudine verso il nucleo di giocatori che li aveva portati al Mondiale e all’Europeo?
Ecco, la sensazione è che la Roma – destinata senz’altro a rafforzarsi, ma senza perdere di vista le sofferenze del bilancio – non voglia incagliarsi nelle secche della nostalgia paralizzante, ma sfruttare le occasioni possibili per crescere, anche a costo di perdere alcuni degli splendidi protagonisti del trionfo in…